in fondo - in the end

......c......h......i......s......s......à......?......w......h......o......k......n......o......w......s......?

14 October 2007

relocation (so sorry)

SONO SPIACENTE.
IL BLOG DI ELIOS HA CAMBIATO INDIRIZZO PER CAUSE DI FORZA MAGGIORE.
se vuoi continuare a seguire il blog di elios (virus:found elios' primordial soup) devi conoscere la sua nuova ubicazione. scrivi a blog4eliosCHIOCCIOLAlibero.it (naturalmente sostituisci con la vera @) e la otterrai il prima possibile.

I'M SORRY.
ELIOS' BLOG WAS RELOCATED DUE TO MAJOR EXTERNAL REASONS.
if you're willing to keep following elios' blog (virus:found elios' primordial soup) you must know its new location. please write a message to blog4eliosATlibero.it (of course you have to replace it with the real @) and you will get it ASAP.

13 October 2007

poesie africane

porta sbarrata, vicolo silenzioso, lampioni solitari nella sera
ci siamo trovati là davanti in due, piacere, piacere
quasi ci conosciamo, come spesso accade in provincia
beviamo qualcosa?

una bottiglia a testa
chitarra classica di sottofondo e chiacchiere interessantissime
stessi gusti di musica, cinema, teatro e soprattutto letteratura
viaggi

un velo di malinconia che mostravo di non scorgere

poi volando in bicicletta verso amicizie giovani o presunte tali
quattro salti per altrettante canzoni
e a letto che stamattina c'era da alzarsi
buonanotte con stretta di mano, decisamente troppo lunga

ma saranno stati gli effetti del vino

sono una persona meravigliosa?
grazie
anche io ho trascorso una bella serata (freddezza calcolata per riprendere distanze che non ho accorciato io, neppure per un attimo)
andiamoci molto piano, anzi preferirei non andare affatto

perchè le persone interessanti non possono (vogliono?) essere amiche?

comunque
dietro la porta silenziosa, nel vicolo cieco sbarrato da lampioni indifferenti
nessun avviso
e nemmeno l'ombra delle poesie africane

11 October 2007

m

grazie di avermi parlato

per fortuna che mi hai parlato

io ci sono
e non solo io

e ho bisogno di te
e non solo io

grazie
ti voglio bene

10 October 2007

film del ciad


estremamente positivo
molti nodi sciolti, riallacciati e alcuni fatti di fresco
tante cose stanno andando a posto

rinascita?
parlo piano

da bruciare

e anche questa sera
conversazione leggera
per scacciare una bufera
sullo stomaco una pera
digerita con calma vera
niente statue di cera
nè spettro nè megera
comincia una nuova era
richiudo la cerniera
attitudine battagliera
il nemico che non c'era
sul binario a cremagliera
con forza cieca e fiera
mi travesto da pantera
mi trascino alla ringhiera
grido il nome che si spera
tornerà dentro una sfera
sventolando la bandiera
sorpassando la corriera
indossando l'uniforme nera
davanti e dietro villette a schiera
preparando la caldera
per miracolo tutta intera
appoggiando al teiera
ruminando una preghiera
verrà certo in primavera
scavalcando la frontiera
rinunciando alla carriera
abbattendo la barriera
confidando alla portiera
un segreto di galera
invitando alla balera
per fortuna mera
girando la giusta ghiera
evitando la tiritera
del gendarme in canottiera
travasammo del barbera
sospettammo la panettiera
fosse poco mattiniera
ma la paga lusinghiera
di due trucchi fu foriera
rimpinzammo di pastiera
e di crema pasticcera
l'autostrada forlì-peschiera

gira ancora rara letteratura

09 October 2007

dopo un mese circa

mi ha preso un po' di stanchezza, ma tutto sommato mi sto abituando discretamente al ritmo di lavoro
come anche l'anno passato, il martedì è un po' pesante, ma il mercoledì ho tempo di riprendermi.
che fare con i ragazzi del potenziamento?
spero tanto che il corso di arabo cominci, incrocio le dita.

stasera spero di andare a rilassarmi al cinema

08 October 2007

e invece anche di più

ecco perchè non mi rispondeva: voleva farmi la sorpresa perchè ieri ha affrontato la lunga traversata per tornare
(certo che se mi avesse avvertito gli avrei fatto portare la famosa "unghia" che avevo trovato a pochissimo.. caspita, me ne deve una!)
..lo so, la foto che ho trovato è orrenda, ma ha un suo perchè..vale a dire: ho troppo sonno per stare a sottilizzare

be', ci vediamo domani
in "patria"

non vedo l'ora di sapere tutto su come vanno le cose là
dal Cugy :)

(dedicated to J.) happy little things

there are some little things J. would find make my life happier
and my life IS happier when I think of J.
who says these little things are the kind of little things which make your life happier
°_°

at the moment they are:
- organic natural salt, dressed with algae, bought on the cote de granite rose during our Maggiolina Adventure
- a Maggiolina in my parents' garage
- having been à le bout du monde (end of the world)
- dressing all my salads with LITERS of lemon juice (AND the salt mentioned above).. and that I had never done it before J. taught it to me
- having (proper) coffee for breakfast, by myself, looking out of the window but not seeing the public garden in front of it, and instead figuring in my mind all the camp sites where I DESPERATELY tried to get good coffe around the world..
- [hey, I just thought of it: why doesn't J. draw a silly Moka-Machine Adventure, too? just a parody of the true one and only........ (not sure this item belongs here)]
- the fact that I will never be a tea-drinker :)
- the whole variety of teas and herb mixtures (including rose blossoms) I gealously stored in my cupboard, just in case one day I find the right combination that turns me into a tea-drinker (or in case J. comes to visit..)
- meeting NiceGuy in a bookstore, attending something very interesting
- having fun and laughing with students during my lessons
- fruit
- pictures of this summer
- scannig pictures

>>>SMILING INSIDE.

07 October 2007

immagini rubate

recentemente ho letto "Elternabend" del tedesco Adriano Sack; titolo italiano "Mio padre amava i Beatles e i Rolling Stones, Guida di sopravvivenza per i figli dei cinquantenni più giovani mai esistiti".
nonostante il titolo italiano al limite del demenziale e concepito più che altro per attirare una fetta di pubblico distratta se non superficiale; a parte qualche difetto di traduzione e un'indecisione di taglio, fra il serio e il faceto, che lascia il lettore talvolta un po' spiazzato, i contenuti sono interessanti.
fra le altre annotazioni, l'autore si sofferma a parlare, appunto, della generazione dei nostri genitori come dei "primi vecchi giovani" della storia. in altre parole, il sessantenne di ora non si siede ad invecchiare sulla panchina al sole, dando da mangiare ai colombi; piuttosto vola in una seconda o terza luna di miele alle Maldive per occuparsi della casa di multiproprietà e sorseggiare cocktail al tramonto sotto le palme, progettando nel frattempo qualche altro investimento, viaggio, festa di rientro.
Be', però - dice sempre Sack - i nostri genitori attraversano anche fasi che tradiscono il loro progredire con l'età, come per esempio alcune azioni ripetute spesso e per abitudine, alcune frasi ripetute ancora più spesso, o anche il fatto di "rimettere ordine" fra le foto e i filmati di tutta la loro vita.

ecco, mio padre e mia madre corrispondono all'ottanta per cento all'analisi di quella generazione presentata nel libro e uno degli elementi chiave che mi ha colpito è proprio il fatto che l'anno passato si siano dedicati per lunghi mesi ad un metodico lavoro di cernita, catalogazione, ri-denominazione, presentazione delle loro vecchie foto e diapositive; quest'anno è arrivato anche il momento dei filmini.
Tutto questo materiale (sovrabbondante, debordante, pressochè infinito, vomitevolmente melenso eppure così succosamente interessante) è stato riversato da supporti analogici a vasche digitali di memoria, immagazzinata su potenti dischi appositamente ripuliti e rinnovati. mio padre, che si occupa delle nuove tecnologie esattamente come uno della sua generazione dovrebbe fare secondo il libro (cioè: le prende di petto, le impara e se le mangia a colazione dopo poco).. mio padre, dicevo, si è procurato due o tre sofisticati software appositi per la rielabolazione, modifica e titolazione dei filmati. Ha tampinato amici che lavorano nel campo dell'informatica (probabilmente ormai non più molto stretti) per farsi dare ripetizioni a qualunque ora del giorno (come preferirebbe lui) e della notte (come sono costretti ad accordargli gli altri, che ancora non sono in pensione). infine si è buttato alacremente nel lavoro di riassemblaggio e revisione di tutte le nostre vite, cercando anche di risalire a giorno e mese in cui i video sono stati girati. molta gente che vi appare è morta da un pezzo, oppure recentemente (la nostra cerchia di famiglia e amici, da che io ricordi, è stata costellata di perdite a cadenze regolari e inesorabili). a noi "giovani" ha chiesto solo di procurargli un po' di musica per poter riempire i lunghi silenzi che il vecchio video "Super 8" dava per scontati, ma che nel terzo millennio risultano nel migliore dei casi un po' noiosi, più spesso strazianti.
Credo che opteremo per qualcosa di duro, brutto&cattivo, o forse disney-gotico alla Marilyn Manson - povero Papà, no.. ma non possiamo certo fargli passare lisci melodrammatici successi come Clydermann o Simon&Garfunkel.. Ora che mi viene in mente, però, forse questi sarebbero più azzeccati: erano proprio le musiche della LORO generazione che noi ascoltavamo di default, nella nostra ignara fanciullezza, durante le lunghe trasferte. Effettivamente cantavamo poco i Beatles e per nulla i Rolling Stones: era tutto un coro di alpini, Celentano, Roma capoccia e Sono un Italiano. Aiuto.

comunque, un po' per opportunismo e un po' - lo ammetto - per vendetta (Toto Cutugno?!?! A dei poveri BAMBINI???) qui giungo finalmente all'idea che mi aveva fatto aprire questo post: alla fine di tutto questo lavoro che mio padre sta svolgendo gettandovisi anima e corpo, lavoro che io osservo da lontano, con un mezzo sorriso sulle labbra, aggrottando la fronte e socchiudendo gli occhi, in un misto di compatimento, tenerezza, esasperazione e anche vergogna (insomma, in certe immagini sono inguardabile!)..

..credo che io ne approfitterò bellamente.
>>caricherò tutto (molto) su youtube e poi via sul blog.

ti voglio bene Papà.

06 October 2007

la prima salita che canta..

<<per accedere a camera mia si deve fare una scala a CHIOCCIA>>
luigi

ubertosa città padana

<<Lascia stare le cazzate, mi dice, e rispondi: te alle cose che ti ab­biamo raccontato c'hai creduto sul serio?

Quando mi fanno certe domande è come se mi crollasse il mondo addosso. lo, come ho cercato di spiegare, sono cresciu­to in malinconico romitaggio in una dimensione di esistenza te­tra, nel cuore di una cittadina ubertosa della pianura padana d'alta classifica come qualità di vita urbana, piena di gente di alto livello sociale che nei rapporti interpersonali non sempre è facile misurarsi. Se passate di lì una volta ve ne accorgete subi­to, a guardarvi intorno, gente a modo, elegante e orgogliosa, donne dai venti ai cinquanta con dei sederi perfetti, che ci son di quelle palestre idrogym che ti fan dei miracoli, uomini cin­quantenni che a parte qualche ruga e un po’di pancia assomi­gliano a dei ventenni, con la tinta che sembrano ancora biondi per davvero, con i pantaloni giallo senape o rosso corallo, che van di moda, le polo con su l'ornino a cavallo che gioca a polo, le hogan chiare o scure -le hogan, se non lo sapete, sono delle scarpe - le biciclette DEI con i freni a bacchetta - DEI è la cele­bre marca delle biciclette - con di quelle boutique di pantaloni gialli e rossi, di hogan e di DEI che voi non ve lo immaginate ne­anche, e delle macchine lunghe per sempre. E poi di quelle messe festive con un’affluenza di pubblico di fedeli che sembra di essere allo stadio di futbol, con certe offerte durante l’offer­torio che al prete delle volte gli prende il nodo alla gola: mi han detto che è una cosa impressionante.

Io, in questo contesto, come si dice, alle volte mi sento un po’ lo scemo del villaggio. Anzi è dura ammetterlo, e lasciamo stare quando ero a scuola che certi rinomati professori lo face­van capire a mia mamma alle udienze, ma per un 60-70 per cento mi sa che lo sono proprio, lo scemo del villaggio. Non parliamo dei soldi che lì poi si va su un terreno molto acciden­tato. Per esempio: io c'ho due o tre polo prese all’oviesse con su il cavallo uguale a quello delle polo che dicevo prima, però solo il cavallo, senza il fantino in groppa che tira il colpo. Bel­lissime, pratiche ed economiche. Be', voi non vi potete nean­che immaginare quante volte mi han chiesto, con l'arguzia ta­gliente tipica delle città di benessere, se l'ornino si era fatto male a cader da cavallo, oppure come sta il fantino e se sono andato a trovarlo in ospedale; c'hanno un occhio a osservare le cose, i particolari, qui nell'ubertosa città padana, che c'è da rimanere increduli. E le scarpe poi, le compro al grande bazar della calzatura, delle volte ci va l'Emilia a comprarmele, che si compra bene con un bell'assortimento anche se si vede subito che non sono scarpe di boutique e neanche le scarpe eterne di Leni Pfeiffer in Foto di gruppo con signora, ma fanno la loro figura e soprattutto il loro mestiere.
Io dico che per fortuna che ci sono i reparti abbigliamento all'upim e all’oviesse e grandi bazar delle calzature che io se no girerei nudo e scalzo che il coraggio di entrare in negozi gene­re boutique io non ce l'avrei neanche.
C'è della gente invece, qui nella città ubertosa, che quando entra nei negozi genere boutique, sembra che è arrivato il du­ca Galeazzo Visconti o il papa Paolo III Farnese o Carolina di Monaco, che poi magari li inculano a sangue tutti e tre ma fa lo stesso e son tutti contenti. Questo è il benessere. E ho letto un libro di un abate del seicento che a un certo punto dice:


Il lusso è assai simile al fuoco, può scaldar­ci come consumarci. Se da un lato manda in rovina intere dinastie, dall'altro mantie­ne in vita le nostre fabbriche. Divora i beni dello scialacquatore ma dà lavoro anche ai nostri operai.


E dopo aver letto questa frase, che tra l'altro all'abate Co­yer, si chiama così l'autore della frase, gliel'ha rubata Montes­quieu cent'anni dopo quando dice: senza lusso s'inceppa tut­to, se i ricchi non spendono a piene mani i poveri moriranno di fame, dopo aver letto quella frase io a ringraziare il cielo di vivere in un’opulenta città padana d'alta classifica di benesse­re con le polo con omino plastico in groppa al cavallo, le ho­gan, le DEI, le braghe rosse e gialle da uomo, i culi delle don­ne scolpiti in palestra idrogym, le porsche e le bmw e le station wagon per la moglie eccetera eccetera.
Ora, in questa situazione di emarginazione e inadeguatezza cronica in cui mi trovo da sempre, il romanzo storico di millesei­centosessantuno cartelle con appendice sin ottica, oppure, dopo la dispersione del manoscritto sulla puntovan, il romanzo stori­co sintetico, potrebbe rappresentare la mia personale rivincita, il mio riscatto sociale. Cioè, dopo le recensioni e le interviste per chiedermi con quale eroe m'identificavo, e dopo le lezio­ni fatte a quattro mani all'università di Harvard o di Prince­ton con Umberto Eco che passeggia con me fra boschi narra­tivi con un quaderno bellissimo che spunta dalla giacca di tweed, io magari potrei continuare a indossare le mie polo con il cavallino senza l'omino o le scarpe del grande bazar della cal­zatura o i jeans di sottomarca, ma sarebbe già tutta un’altra co­sa, una scelta di stile: e nelle recensioni direbbero, l'autore del­l'opera, la cui frugalità balza già all’occhio nel vestire e cose così. Praticamente mi trasformerei in un avverbio tipo sobria­mente.>>

[da Paolo Colagrande, Fìdeg]

le gulf de meurbillon

05 October 2007

dimenticavo (a volte ritornano - bis)

verso sera mi ha chiamato la balena
come previsto
è pazza

ecco, in sostanza, i concetti (voglio buttarli giù perchè io non ho memoria e mi dispiacerebbe non ricordarmene in futuro).

- Ha difeso alcune persone (che noi - dice - le indicavamo come non meritevoli) anche oltre i limiti del difendibile. Ora queste stesse persone che non si sono dimostrate amiche, ma false e sleali, stanno remando per buttare giù il baraccone che lei ha creato con tanta fatica. Al tempo le avevano diagnosticato un brutto male, lei era debole ed è cascata nelle loro grinfie.
Nota: noi non le parlavamo male di PERSONE, ma di modi, atteggiamenti, METODI LOSCHI poco o per nulla ortodossi. Cercavamo in tutto e per tutto di essere PROFESSIONALI e dato che dopo infiniti tentativi abbaiamo avuto la certezza che ciò non solo non era possibile, ma era pure visto con sospetto, abbiamo preso la decisione di andarcene. Concludendo però l'anno e tenendo fede al contratto, quindi ancora una volta rimanendo PROFESSIONALI al massimo delle possibilità del momento e delle condizioni. Seconda nota, forse anche più importante: pare proprio che l'errore da lei individuato, di cui si è tanto pentita, ecc., sia stato quello di AVER DATO FIDUCIA ALLE PERSONE SBAGLIATE, ma non quello di NON ESSERSI COMPORTATA, LEI!, IN MODO PROFESSIONALE. Che c'entra la fiducia, in tutto questo?
Voglio dire: in questo modo lascia intuire che PENSA CHE AVREBBE DOVUTO DARE FIDUCIA (=FARE ANDARE AVANTI, nella sua mente contorta e nei suoi modi mafiosi) A NOI e non ad altri. MA IL METODO SAREBBE STATO IL MEDESIMO! Cavoli! Ma è proprio RECIDIVA!!! Non capisce che il MALE sta proprio lì?
- Ieri, quando ha parlato con P., era più pessimista, mentre oggi ha l'impressione di aver "salvato" la situazione facendosi più o meno riconfermare al suo posto.
inoltre P. ed io avevamo 'forse anche ragione' nel dire certe cose (nota: ne sono state dette tante, di cose, da parte nostra e di tutti: non so a quali in particolare si riferisca adesso)
- In sostanza adesso stanno per decidere chi sarà a capo di tutta la cosa e vorrebbero metterci qualcuno di italiano, snaturando così, nella sua opinione, l'intero progetto; e inoltre andando contro la legge. Ci dovrebbe essere qualcuno con le sue qualifiche e dato che l'unico candidato è lei, dovrebbe essere lei. Logico, no?
E chi, di grazia, è preposto a tale decisione? Il direttore regionale.

Dunque cara mia se non sono ancora una pazza come te, tu stamattina eri lì a piangere con i nostri bimbi (ormai cresciutelli, devo dire) e poi ti sei presa un bel trenino per andare a trovare "chi di dovere" in Regione e stasera tornando mi hai chiamato dai binari.
Chissà che cosa hai promesso, per tornare così ottimista. E chissà come la prenderà il tuo capo in Provincia, dato che lo hai bellamente scavalcato, dopo che si era schierato apertamente contro di te e che era venuto fino al conflitto aperto con te.

Ma in tutto questo ancora non mi è chiaro PERCHE' N., P., K.Shl. ed io ci sentiamo squillare i telefoni e dobbiamo rimestare nel torbido di una situazione marcita ormai due anni fa e che purtroppo puzza ancora troppo di rancido perchè ci possiamo permettere di togliere del tutto il coperchio.
O è in punto di morte e vuole "mettere le cose a posto" con coloro che ha un tempo calpestato, giusto per ripulirsi la coscienza; oppure (e mi sembra l'ipotesi più probabile e logica) ha secondi tripli e quadrupli fini che persone tornate finalmente a vivere nella loro beata, SUDATA e meritata ingenuità trovano imperscrutabili.

Alla mia domanda sul perchè, sulla causa che ha fatto scattare la decisione di prendere in mano il telefono e chiamare, la risposta è stata tanto vaga quanto irritante: voleva fare da tempo questa telefonata perchè ne sentiva il bisogno e il dovere, ma soprattutto LE SEMBRAVA CHE CI FOSSIMO LASCIATE UN PO' MALE...

Alla faccia! L'avevamo diffidata tramite lettera degli avvocati!

Boh, valli a capire questi zombie di balena.

sCONSACRATI?!?

Oggi sul blog di Beppe Grillo, tanto di moda in questo periodo, è apparso un post intitolato "confini sconsacrati".
Intanto, perchè li siano, prima i confini dovrebbero essere SACRI.
Quindi dovremmo avere una patria, anzi Patria, e il suo CULTO.
Poi ci dovremmo sentire invasi, o almeno colpiti nell'intimo e nel nostro senso del sacro, per chiamarli SCONSACRATI.
Ma che cavolo blatera?
E poi, i CONFINI.
Brutta parola e brutto concetto.
Ho commentato il post fra altre mille persone con quanto segue.

***

bisogna essere chiari su REATI e PENE:
se mendichi, se SFRUTTI minori o donne o entrambi, se non hai una DIMORA DECENTE e poi se NON PAGHI LE TASSE, vieni multato o vai in galera a seconda della gravità ecc.

che importa dove uno è nato?
ah, scusate, importa: per sapere in quale carcere metterlo, o a quale tribunale pagare la multa. giusto. ma allora rafforziamo o istituiamo nuovi mezzi per controlli ed espulsioni, ma NON POSSIAMO LIMITARE LA LIBERTà DI TUTTI *A PRIORI* SOLO PERCHè *ALCUNI* SONO DELINQUENTI O DISPERATI

PRETENDO LA MIA LIBERTA' (MUOVERMI E VIVERE DOVE MI GIRA) PERTANTO DEVO ACCORDARLA ANCHE A TUTTI GLI ALTRI
E DEVO RISPETTARE I MIEI DOVERI: SE NO GALERA

TUTTA L'ITALIA si dovrebbe occupare del problema - poniamo - disoccupazione al Sud, COSì dovrebbe essere TUTTA L'EUROPA ad occuparsi di una sacca di povertà in questo o quel punto dell'Unione.

+ poveri -> + interventi e aiuti

ma basterebbe considerare un'area più allargata

io personalmente non sono nazionalista nemmeno (anzi TANTO MENO) davanti al calcio, figuriamoci.

il concetto di NAZIONE qualcuno mi lo sa spiegare? no, perchè è veramente, ridicolmente, nebuloso: basta confrontare due diversi dizionari.
e quello di CONFINI FRA LE NAZIONI è talmente stupido e anacronistico che non riesco neppure a immaginarlo.

parlerei piuttosto di CONFINI AMMINISTRATIVI, dunque ripeto: più problemi in 1 data area, più interventi con l'aiuto di tutti

il passaggio attraverso l'UNITà D'ITALIA era necessario, ma per poi PASSARE OLTRE. Ora siamo all'Europa, ma spero che i nostri pronipoti supereranno anche questa.

dunque, non brucerei mai un Tricolore: ricordo i lacrimoni di mio nonno, Partigiano, quando Bossi osò farlo. Ma i PASSAPORTI Sì! Dio, che tentazione! Bruciamoli!
Abbasso i passaporti! Tengono divisi i flussi dei migranti da quelli che vanno alla VALTUR (e si accorgono di essere in Messico solo dai sombreri alla boutique del villaggio!)

e comunque sì, in casa ho e avrò sempre immigrati.

***
naturalmente la mia ultima frase non è del tutto vera, ma questo discorso ha un motivo che lascio alla mia in-box e che sviscererò quanto prima.

sono invece apparsi altri e ben più incisivi commenti che mi permetto di salvare e riportare qui, perchè davvero esprimono chiaramente quello che anche io credo oppure dubbi che non saprei esprimere meglio di così.

***Questo qui ad esempio è di Carlo De Lucia, che si firma e mette anche la sua posta: deluciacarlo(chiocciola)libero.it

"Rumeni;slavi;giapponesi;cinesi; italiani; australiani; americani; ecc. ecc.; è una stupidata pensare che un’etnia sia più pericolosa e dannosa dell’altra. Stiamo facendo un’inutile e astratta discussione su un tema inesistente. La verità è che non esistono le etnie, i colori, le razze ecc. esistono gli ESSERI UMANI. E gli esseri umani, TUTTI GLI ESSERI UMANI, hanno dentro di loro un solo grande obiettivo quello di vivere, vivere liberi, vivere una vita degna di essere vissuta. Qualsiasi uomo tenuto in schiavitù, sottomesso, limitato nella sua libertà, affamato, maltrattato, ridotto all’impotenza, annullato, emarginato, ignorato, reso inutile, impotente, suddito, ingabbiato, obbligato, e ridotto a nulla, a cosa, ad oggetto, a merce; si ribella; prima o poi si ribella;garantito al 100%. Non cè scelta. Se non si ribella al suo massacro esistenziale messo in atto da sistemi sociali assassini e da gruppi di poteri forti e scellerati, l’uomo, OGNI UOMO, o si ribella con la forza, la violenza, l’aggressività, con l’uso delle armi, combattendo e lottando per la sua vita , la sua libertà e i suoi diritti, oppure diventa un sacco vuoto, si rassegna alla sua malfamata, squallida e infima esistenza, e conseguentemente si ammala, si deprime e muore psichicamente, mentalmente e fisicamente. Chiedetelo a chi studia l’uomo e agli esperti del cervello umano.
Anche tu che stai leggendo in questo momento; se ti tolgono la libertà e i tuoi diritti esistenziali non hai scelta:o ti ribelli o muori. Questo è l’uomo.
Per eliminare tutta la distruttività degli uomini, e tutte le nefandezze di cui solo gli uomini sono capaci, dobbiamo eliminare il potere di un uomo su un altro uomo e di un gruppo su un altro gruppo. Dobbiamo eliminare tutti i poteri forti, rendere gli uomini davvero uguali fra di loro, e dare ad ogni uomo la sua parte di ricchezza e di benessere prodotta nel mondo. Solo così ogni uomo darà il meglio di sé e non il peggio."

***Quest'altro è di Vale Gaiardelli

"Costruiamo una grande muraglia (anche galleggiante) che circondi la penisola, e mettiamo un carabiniere ogni 10 metri armato di lanciafiamme.
Il problema continuerà ad esistere perchè la soluzione non è "nei sacri confini"."


***Attilio T. è fantastico

"Si,
blindiamo la frontiera.
chiudiamo le alpi e tiriamo la chiave.
ma i confini nazionali basteranno a salvarci?
meglio blindare anche quelli regionali,
se no magari, ti entra un tirolese bombarolo od un genovese tirchio.
ma poi sará sufficiente con i confini regionali?
meglio mettere postazioni di mitraglie anche ai bordi del comune no?
hai visto mai ti senti tranquillo e ti invade uno da Comacchio con un esercito di anguille.
E le circoscrizioni, laciamo indifese le circoscrizioni ? ma siamo matti?
Lo sapete voi che il 90% dei crimini sono perpetrati da gentaglia che abita le circoscrizioni a piú basso reddito procapite.
lo sapete o non leggete i giornali voi?
Io si li leggo essi, i giornali.
Ed anche cosí, saremmo poi cosi sicuri?
piú meglio, per non dire meglissimo, blindare anche la palazzina, la nostra bella palazzina di gente per bene, che lavora e paga le tasse,
a parte quei soggetti rari dell'interno 8 che veramente sarebbe meglio eliminarli od almeno espulgerli, affanculo la grammatica.
Ma sai che vi dico?
l'unica soluzione, quella vera, finale, risolutiva,
é solo quella di barricarsi, blindarsi, rinchiudersi ed isolarsi in casa,
ed anzi lo faccio, lo faccio subito peró
prima che rientri mia moglie che sono anni che non la sopporto.

Vagamente piú in serio:
Anche ammesso, e non certo concesso, che di 100 mila rom o rumeni ve ne fosse solo uno, dico uno, onesto e gli altri 99,999 fossero tutti assasini feroci, l´unica soluzione vera sarebbe quella di difendere il diritto di quell'uno ad una vita degna e giusta, anche nel nostro paese se vuole, e poi dopo fare il possible per mettere gli altri 99,999 in galera.
Se dovessimo arrivare a negare il diritto di quell'uno per la nostra paura degli altri 99,999, non solo non avremmo risolto nulla, ma avremmo fatto un´altro passo verso la barbarie, l'odio e la guerra.
Mi dispiace Sr. Grillo ma stavolta prima di scrivere pare Lei si sia dimenticato propio di "montarsi" la testa."


***Questo mi piace, non per tutti i concetti, ma più che altro per la moderazione e la pacatezza: così si fa. Emiliano Daddario.

"Perché parlare solo dei rom? Perché si ride della Romania in Europa, che c'entra coi rom? Quale crimine gravissimo se sono disoccupati e non sanno la lingua? Scusate se dico ovvietà, ma il lavoro si trova e la lingua si impara (a volte...). La frase mi è poco chiara.

In caso di reati gravi e violenti sarei d'accordo a mandarli via.

In altri casi meno gravi come comportarsi? Problema delicato. Provo a rispondere scusandomi in anticipo se sbaglio... Vi ricordate il macello enorme che è scoppiato dopo la bufala (era una bufala) dell'anziano italiano arrestato per aver rubato un pacco di pasta? Tutti d'accordo che doveva essere assolto! Dunque molti italiani sono tolleranti o addirittura compiacenti verso i furtarelli (e sottolineo che questo esempio dimostra che la tolleranza non è un'idea mia, bensì di molti).

Cambia molto se il ladruncolo non è italiano? Ben inteso, ci vogliono dei limiti alla tolleranza. E forse sono troppo ampi, e ricordo casi vergognosi in cui degli assassini extracomunitari erano ancora a piede libero in Italia, tuttavia mi raccomando a non scadere nella tolleranza zero! Chiudere un occhio (in un numero limitato di circostanze) verso i poverissimi, a mio parere anche quello è democrazia.

Facile alzare barriere, anche nelle nostre teste, ma è pericoloso. Va bene non far entrare soggetti particolarmente violenti, ma non sono totalmente d'accordo con questo articolo, troppo deciso a mio parere. Così come (off topic) non sono d'accordo col punire i lavavetri!

Per chi accusa Grillo di razzismo: ne ho già parlato nell'articolo su Riotta, se nessuno è perfetto allora neanche Grillo (né io), però dargli del razzista mi sembra decisamente esagerato. E poi lo stimo per il V-Day.

Grottesco l'articolo del Corriere su questo articolo di Grillo."


***Infine, ma solo perchè non ho molta energia e sono davvero troppi, l'ultima noticina comunque molto importante, di Leo G.

"Come è già stato fatto notare, ROM e Rumeni non sono sinonimi, il sig. Grillo evidentemente non si è informato bene prima di scrivere.
Sarei curioso di sapere che proposte concrete il sig. (o sac., in questo caso?) Grillo avrebbe per "riconsacrare i confini". [...]"

nessun contatto

invece il Cugy non si è fatto vivo
che ce l'abbia con me non credo
avrà aperto il ristorante?
spero proprio di sì

impatto imminente

ieri e oggi (anche se è già passata la mezzanotte) sono state giornate ricche di contatti ristabiliti.
vediamo:

organizzazione cena di classe delle medie: partita (vedere "a volte ritornano")

caffè con F. e B. che non vedevo da tempo con calma; progetti per "incantonare" M. e fare presente il nostro disagio: perchè non vuole tenersi in contatto e siamo sempre noi a farlo?

avvertito A. a proposito del cavalletto, nessuna risposta come era ovvio. giusto così.
spero stia bene.

foto delle vacanze finalmente arrivate da Eleo attraverso J.
Incasinate, ma un fantastico ricordo di una full immersion francese difficile comunque da dimenticare
Ho mandato un saluto generale con un "rispondi a tutti", vedremo se qualcuno si ricorda di me..

J. mi ha anche scritto e mi avverte che mi arriverà pure una snail mail: fantastico, non ne ricevevo da tanto. ma ci vorrà tempo dalla Turchia

J.-Obo invece mi manda altri tipi di messaggi e di foto, stupende e inquietanti insieme

aspetto con ansia sabato, quando E.-Obo e G. verranno a pranzo insieme. finalmente.

come già detto, la zana si è riaffacciata nelle nostre vite, seppure nel suo modo maldestro e malsano (vedere "tutto può succedere" e "scorie retroattive")

superAndreino mi fa spaccare con i suoi messaggi impacciati di cybernauta alle prime armi.. uno oggi, dopo qualche giorno che non si faceva vivo; poverino in prima media è tutta in salita.. incrocio le dita per lui..

ho sfogato con P. un po' di malessere che covavo dentro (vedere "diplomazia") e come sempre mi è arrivata una sua telefonata, fra il divertimento e la preoccupazione.
che farei senza?
grazie.
MA GRAZIE DAVVERO

infine, last but not least, contatti dal deserto libico con H. e A.S. (vedere "aoariù?")
chissà se poi si sarà sposato con la cugina?
arriveranno in Italia fra 25 giorni.
MARHABAN, dirò in modo impacciato. e poi ? che figura grama.. spero mi contattino presto per ricominciare il corso.

impatto imminente.

04 October 2007

aoariù?

un minuto fa mi ha telefonato H. dalla Libia
(sembrano sempre nel pieno deserto fra le dune, anche se magari mi chiamano dal centro-centrissimo di Tripoli..)
subito dopo aver pronunciato il suo ormai inconfondibile
AOARIù??
mi ha passato A.S. che biascica l'italiano un po' più di quanto lui non "monosillabi" l'inglese..

tenetevi forte:
verrà in Italia fra 25 giorni con moglie e un cugino (??), non ho
capito se ci sarà anche qualcun altro.
.....non so, ho capito che andranno anche a Pisa, ma non si sentiva bene..
ovviamente vorrà rivederci tutti, pare che con A. siano già d'accordo.

che facciamo? li aspettiamo al varco, o li prendiamo in contropiede
offrendoci di fare una bella gitariella a Roma?

scorie retroattive

........mah.........
la Zana ha telefonato a P. e si è profusa in mille scuse dicendo che due anni fa era in un periodaccio, che ha preso un granchio fidandosi di persone che credeva amiche, che ha sacrificato P. e me (!) in favore di altri che però non meritavano... insomma mille sproloqui.
(e comunque la si giri la cosa non sta in piedi: voglio dire, se le persone che credeva amiche poi non le erano fedeli veramente, adesso vuole tornare da noi e vedere se le scodinzoliamo intorno? NOI??? boh, è veramente una fuori, deve farsi curare)

cmq ha poi chiesto il mio numero, più volte, perchè voleva chiamare anche me...
e io che avevo cancellato il suo numero dalla sim adesso ho dovuto ri-occupare un prezioso spazio per il tel della balenona skizzata........

ma per ora non si è fatta viva.
un altro dei numerosi quanto ormai triti segni di delirio.

staremo a vedere......

tutto può succedere

non ci si crede...

...ma sta per telefonarmi la "Sanata" (come dicono gli stranieri) per CHIEDERMI SCUSA...

boh...???

stay tuned...

diplomazia

ho scritto a P. sotto la spinta di una tensione covata dentro qualche giorno. e sono solo i primi!
no, mi trovo bene.. è che però, caspita, ci sarà mai un luogo dove DAVVERO si viene capiti al volo?

***

secondo me io avrei bisogno di lezioni di diplomazia
ma serie.

spesso mi sembra di pensare cose talmente ovvie che non c'è nemmeno
bisogno di dirle.

poi mi decido a dirle perchè vedo che non erano poi così ovvie.
allora - quale furbizia! - sondo il terreno, tento, saggio
...voglio dire, non faccio come a 15 anni quando le sparavo fuori così
come venivano... ma alla fine scopro che non è mai abbastanza

anche per il fatto di pensarle, certe cose, sei etichettato da una
parte o dall'altra, qualcuno penserà sempre che tu pensi che loro
pensino che tu forse cogiti.... bah!
poco male sarebbe se pensassero "non ci siamo capiti": vorrebbe dire
che qualcuno si deve sforzare di più per arrivare ad un linguaggio
comune: o io o loro, o chi parla o chi ascolta, o entrambi.
invece il problema è che credo che pensino "ho capito bene", quindi
non potendo una cosa talmente banale e ovvia e semplice essere così
TANTO banale ovvia e semplice, C'E' SICURAMENTE QUALCOSA SOTTO.

eeeeeeeehhh???

alla fine, deduco che sarebbe sempre meglio dare l'impressione a tutti
di essere d'accordo con quello che pensano, rispondere le cose che
vorrebbero sentirsi rispondere, come a domande retoriche poste più per
forma, che per interesse o rispetto delle opinioni altrui.

fare come l'acqua in un vaso, che si adatta a qualsiasi forma
be', non so se ci riesco

tutto questo perchè già in due o tre occasioni
ho avuto un problemino di incomunicabilità pura a scuola
e non so se sono io a stravolgere le cose, oppure chi ho davanti..

boh

a margine, comunque, mi sento di annotare questo. E.F. l'altro
giorno arriva in sala insegnanti tutta indispettita perche "insomma
questi precari chi si credono di essere ...e insomma se ne
approfittano sempre". bene, poi si è accorta che stava esternando a
voce alta tutto questo davanti a me (eravamo solo noi due) che sono
nel pieno precariato... e ha pseudo-rettificato, insomma ha blaterato "c'è proprio
qualcuno che se ne approfitta sempre... insomma qui, insomma là"
bene. posso capire.
ma mi dà un fastidio tremendo perchè si generalizza sempre ed emerge
una differenza profonda fra due mondi paralleli che non si toccano
mai.. ma non certo per colpa nostra!
a noi precari, a cui viene notificato DAI COLLEGHI, così fra una lista
della spesa e una chiacchiera, che saremo noi i COORDINATORI di una
classe che non conosciamo, a noi che giriamo come trottole fra due o
tre presidi, nuovi nomi di colleghi e allievi ogni anno, bidelli più o
meno muri-di-gomma, libri di testo scelti da altri... sì, proprio a
noi viene anche richiesto (preteso) lo stesso tipo di impegno,
sopportiamo le stesse identiche responsabilità, dobbiamo inserirci in
programmi e tradizioni scolastiche ataviche solo perchè "qui si è
sempre fatto così", subiamo un nonnismo da paura su orari e giorni
liberi e altre incombenze, veniamo giudicati ad ogni mossa o passo
falso, siamo considerati dei pivellini alle prime armi (io va be', ma
tanti sono precari ma mica poi tanto giovani...)..
ogni giorno ci si sente dire (anche solo con le occhiate)
-ah ma tanto poi tu vai via e chi rimane siamo noi, quindi decidiamo
noi (benissimo, allora toglietemi un po' di riunioni e non chiedetemi
il mio parere!)
- ah ma tanto tu sei giovane e appena arrivi insomma.. queste cose non
le capisci (bene! allora fai più riunioni di "accoglienza" dei nuovi e
spiegami: voglio imparare!)
- ah no non parlarmi di computer che non ci capisco niente, la
letteratura si fa sui libri (ma ti assicuro che se uno strumento può
essere utile e facilitarmi la vita non per questo io ho smesso di
leggere/scrivere)
- voi di italiano avete tante ore, quindi................ (ma quindi
cosa??? che sono sempre fuori a fare dell'altro??? Io dico (vero): noi
di italiano abbiamo tante ore; ma è diverso da (falso): noi abbiamo
tante ore di italiano!)
- voi giovani non avete ancora capito che bisogna impegnarsi e lottare
con i sindacati
- voi giovani non avete ancora capito che bisogna impegnarsi in classe
e NON stare a sentire i sindacati
- voi giovani... ah ma hai 34 anni???... ah io alla tua età ero
sposata il piccolo faceva le elementari e la grande era in prima
liceo... be' dicevo, dai leggiti questo progetto di 800 pagine e
sappimi dire se con la tua classe vuoi dedicargli 4 o 8 ore... perchè
siamo noi di italiano che ce ne dobbiamo occupare.. mi raccomando
entro due giorni perchè dopo le mamme dell'associazione dei caduti per
indigestione di tortafritta altrimenti ci lasciano a piedi...
- e poi abbiamo l'esame, eh? non te lo scordare !(e chi se lo
scorda?!?! ho il terrore! e non vedo l'ora allo stesso tempo, così
finalmente dal 30 giugno torno nella mia bella dioccupazione
spensierata, a sprecare altro tempo da recuperare poi in settembre
studiando di notte, perchè che cosa studio, prima, se non so che classe
avrò???)

ufff
sono solo i primi di ottobre, passerà.

scusa lo sfogo........... voelvo solo scrivere 2 righe ma mi è uscita così...

03 October 2007

a volte ritornano

Ho mandato questa email, che non ha mancato di provocare reazioni nel gruppo degli "amiconi" tirati in causa. Reazioni comunque tutte positive.
Bene.

***
Ciao Ragazzi!!!!
Come state? Spero siate tutti in forma smagliante, perchè vi devo dare una notiziona: tenetevi...

>>>Sapete che ci conosciamo da ALMENO 23 ANNI???<<<
Oh, ma quanto siamo vecchi e decrepiti?!?!?! Per quanto mi riguarda, sono felice di avervi frequentato così a lungo, non certo PER VOI, ma perchè almeno non saremo scioccati nel rivederci TUTTI RUGOSI alla CENA DI CLASSE!!! ahahah (...corro a prendere un po' di botulino me lo inietto immediatamente...)

Va be', comunque, bando alle ciance. Quest'estate ho incontrato il mitico M.P. e ci siamo messi d'accordo di organizzare il grande evento: mi raccomando, partecipate numerosi!!!

CHI?
- I prof che vorremmo invitare sono senza dubbio R.-Z.-D.A.-A., ma chi ha suggerimenti aggiunga pure :)
(Che fine avrà fatto F.? E la C.???)
- Per quel che riguarda i compagni, necessito del vostro aiuto per compilare la LISTA COMPLETA, possibilmente anche con telefoni e email. Mandatemi tutto quel che vi ricordate: un nome, una via, il cognome di un vicino che li conosce.. insomma, cerchiamo di rintracciare tutti, NESSUNO ESCLUSO!!!!

COME?
Inoltrate a chi potete questo messaggio e dite di farsi vivi con me. Accetto prenotazioni (anche con eventuali compagni, mogli, figli, cugini..) MA NON TOLLERO DISDETTE O DEFEZIONI!!!

QUANDO?
Direi che vi metto in "pre-allarme" per un sabato sera di metà/fine novembre. E POI NON DITE CHE AVEVATE IMPEGNI PERCHE' L'ANTICIPO E' VERAMENTE CONGRUO!!!

DOVE?
Si accettano suggerimenti, ma la decisione finale la prenderemo INSINDACABILMENTE io e il P.!!!

Baci e abbracci,
elios

02 October 2007

percentopercento

chissà perchè mi torna lo schizzo di scrivere ogni volta che passo un brutto raffreddore a casa
una teoria forse potrei azzardarla
è che vivo veloce e l'influenza mi obbliga a fermarmi
però la testa viaggia a mille anche così
anzi forse di più

per questo poi scrivo qui..

06 June 2007

centopercento

ormai giugno è cominciato da un pezzo, ma tutti questi giorni ho avuto l'influenza, che non se ne vuole andare nemmeno oggi..

24 May 2007

perseverare indigesto

patate lesse
tonno
uovo sodo
capperi
un po' di pane

acqua e nero d'avola
lo scooter e tanta amarezza

tutto sullo stomaco

sbagliatissimo incontrarsi stasera,
stanchi, assurdamente offensivi, cocciutamente attaccati a stupidaggini passate
solo perchè da domani poi non ci si vede per tutto il weekend

sbagliato e basta
diabolico
da gastrite a mille :(

23 May 2007

sedute

quando andiamo a fidenza?
spero presto

ne avrei bisogno

alternativa

ce n'è sempre una
meglio cominciare a cercarla

non credi?

16 May 2007

bevande da compagnia

ora come ora vorrei un cane
di quelli veri, di media taglia, non uno sgorbietto nè un gigante
ma dovrei cambiare casa, per come è fatta e per avere un giardino
lo chiamerei con un nome simpatico
ma per saperlo vorrei prima guardarlo in faccia

non sopporto i gatti
nè il tè e quelli che lo bevono di gusto
(che secondo me hanno anche qualche felino in casa)
preferisco i cani e il caffè, categorie diverse

ma vorrei un gatto e conoscere il tè
e berlo di gusto

14 May 2007

quotidianità

pur avendo avuto spesso, nell'ultimo anno, problemi di stomaco, non avevo mai sofferto di gastrite
eppure eccola
mi ha fatto un effetto strano
adesso non voglio cantare vittoria troppo presto, ma pare sia passata
grazie alle medicine
e all'aria di mare
essere a casa mi piace e allo stesso tempo mi fa tornare voglia di ripartire
invece devo uscire per comprare il detersivo
altrimenti non posso far partire le varie lavatrici
e stasera a scuola tema in classe, l'ultimo
non credevo ci saremmo arrivati tanto presto, eppure

il tempo passa, elios
e la vita è una sola

07 May 2007

risposte e domande

all'incirca nel 1996 ho visitato una mostra di opere di Salvador Dalì a Roma
fra i quadri e le sculture era riportata una frase che mi ha colpito, di cui però purtoppo non ricordo (e non trovo) le parole esatte
comunque il concetto era
"trovo noiosi i computer, perchè danno solo risposte; sono le domande ad essere interessanti"

cominciare a pensare

oggi i miei allievi (adulti) mi hanno detto che quest'anno si sono messi a pensare
che non sanno se stavano meglio prima o se stanno meglio adesso
ma sono comunque contenti di essersi messi a pensare

al di là del fatto che "sapere" significa quasi automaticamente "dolore" e che "ignoranza" significa quasi sempre "beata serenità nell'inconsapevolezza" (e al di là del fatto che già i greci lo sapevano e che innumerevoli trattati sono stati scritti sull'argomento)

non potevo chiedere di meglio
so che questi momenti sono rari
ma uno solo di essi mi ripaga di tutto l'anno
e le fatiche e le ingiustizie che si subiscono

non credo che cambierei mai mestiere
(va bene, mai dire mai, ma la sensazione è quella)

farne un altro nel senso di fare ANCHE altro, sì
cioè cercare altre occupazioni, remunerative o meno, per non impazzire e per rimanere in contatto con la realtà esterna è praticamente obbligatorio, ma abbandonare l'insegnamento, no!

06 May 2007

individuale universale

sarà un caso
sarà il destino
saranno le particelle elementari o
sarà la mia mente che alla fine a volte funziona

e così forse ho trovato un piccolo bandolo

giro intorno a questi concetti
e più ci penso e più mi convinco

appena avrò affinato e capito meglio quel che sento di intuire lo metterò in parole
sarà quella la prova del nove
per ora mi sta bene almeno aver buttato giù questo promemoria

05 May 2007

watch your cattle eating the grass

It was getting towards the end of winter, which meant that the temperature of the air was just right, and the sky was bright, pale blue, and cloudless. There was a slight smell of wood-smoke in the air, a smell that tugged at her heart because it reminded her of mornings around the fire in Mochudi. She would go back there, she thought, when she had worked long enough to retire. She would buy a house, or build one perhaps, and ask some of her cousins to live with her. They would grow melons on the lands and might even buy a small shop in the village; and every morning she could sit in front of her house and sniff at the wood-smoke and look forward to spending the day talking with her friends. How sorry she felt for white people, who couldn’t do anything of this, and who were always dashing around and worrying themselves over things that were going to happen anyway. What use was it in having all that money if you could never sit still or watch your cattle eating the grass? None, in her view; none at all, and yet they did not know it. Every so often you met a white person who understood, who realised how things really were; but these people were few and far between and the other white people often treated them with suspicion.
da Alexander McCall Smith, The No.1 Ladies' Detective Agency.

04 May 2007

2004 home computer

eh già..

luna piena

mi sarebbe piaciuto vedere la luna piena
il cielo era coperto
ho fatto un sonno pieno di sogni
tutto sommato tranquilli
oggi piove fittamente e tutto è grigio

bene
punto e a capo

02 May 2007

inganno

stanotte ho sognato che dovevo leggere a messa
ma il rito era diverso dal solito, così concordavo un segnale con il
prete per sapere quando sarebbe arrivato il momento di avviarmi all'ambone
la chiesa era enorme e affollatissima
una volta là, il titolo era in inglese, così l'ho dovuto
tradurre all'impronta, ovviamente intartagliandomi, fra l'altro parlando
lentissimamente nel silenzio generale
voltandomi verso il prete, cercavo suggerimenti per come continuare:
infatti anche i testi lunghissimi che dovevo leggere si erano tutti
trasformati in una stampa piccolissima e fittissima tutta in inglese
antico.. ma lui niente
così al microfono ho sbugiardato quell'infingardo annunciando a tutti
che quelle non erano le letture che avevamo concordato
da dietro l'ambone è sbucato un tentacolo/serpente con degli artigli
inquietanti, ma non ho fatto in tempo a vedere tutto il mostro perchè ho aperto gli occhi ed ero al mare........

25 April 2007

25 aprile

ho aiutato il q. con il computer
ho visitato la mostra
insieme a f. che però si fa chiamare g.
strano, dopo non abbiamo bevuto neppure un bicchier d'acqua
in compenso ho preso l'aperitivo con f. e a., simpatici, aperti e spigliati come sempre

non ho un mezzo di trasporto:
l'auto deve arrivare
lo scooter si è fermato ieri
la bici è bucata e irrimediabilmente vecchia
..meno male che c'è la famiglia..

passando dalla piazza centrale ho dovuto fare lo slalom fra i pedoni sonnolenti che assistevano all'allestimento del palco per il concerto offerto alla cittadinanza
che tristezza

penso a mio nonno che, ventiduenne sessantadue anni fa, è sceso dai monti ed è entrato in città alla testa del suo piccolo drappello di Partigiani, carico di entusiasmo, speranze, baldanzoso senso di rivalsa, sentimenti puri e giusti

penso a lui e a loro
e che non so quanti di noi siano degni, oggi, di godersi questo
un giorno infrasettimanale di vacanza
un concerto gratuito in piazza
usare un computer
vedere in tranquillità una mostra
poi bere un aperitivo
fare nuove amicizie
magari nemmeno coscienti di finanziare spesso dittature e crimini di ogni specie contro l'umanità
dormire sonni tranquilli

spero che troveremo la direzione
ciao Nonno

sushi

non staremo esagerando?

24 April 2007

tutto?

accappatoio
acqua
asciugamano da spiaggia
barrette
biancheria intima
biancheria per il letto
biciclette
canotte, magliette, pantaloni
cappellino
ciabatte
coperte e sacchi a pelo
costume
diario e penna
fazzoletti
felpa
giacca impermeabile
guide, atlante e carta stradale
libro
macchina fotografica
occhiali
occhiali da vista e lenti a contatto
pompa per bici
roba da bagno
scarponi
sciarpa di cotone
tavolino
telefono, auricolare e caricabatteria
torcia e torcia frontale

comunque vada sarà un successo

le previsioni mettono un peggioramento per i prossimi giorni
già da domani dovrebbe rannuvolarsi e piovere sulle alpi, soprattutto di nordest, e sugli appennini meridionali. da giovedì forse anche altre zone saranno interessate dal maltempo, ma poi da venerdì - pare - dovrebbe migliorare.
ma chi ha detto che pioggia significa brutto?
a me piace, e se devo andarmene in giro a visitare è meglio avere il fresco che il caldo di questi giorni.
l'unico lato negativo potrebbe essere che le foto - quelle sì - vengono meno bene
molto meno bene
ma come diceva quello: comunque vada, sarà un successo

23 April 2007

v38auo83m hqx vuv

ho voglia di vedere l'aria con gli occhi spalancati
respirare l'umido con i polmoni gonfi
annusare i sapori con le narici libere dalla città
gustare le pietre antiche e sentirne il retrogusto amaro, dolce, corposo e vellutato con il palato degli studi che ho intrapreso
ho voglia di guidare verso l'orizzonte che si allontana e si apre in un abbraccio
ho voglia di rilassarmi tendendo il corpo
e di dormire sognando l'acqua tiepida e trasparente
di toccare con la pelle il morbido scorrere del tempo
di sentire il vento sotto i piedi
di scalare i muri antichi e le nuove costruzioni con i capelli disposti a qualsiasi forma
ho voglia di ascoltare i corpi celesti danzando melodie arrabbiate
sorrido
immagino di accettare quel cratere che lo sposo etrusco mi offre al braccio dell'amata
bevendone
attraverso la porta degli inferi
vacanza

dimmi un po'

che cosa vuoi che ti dica?
la stanchezza mi attanaglia, e per quanto possa essere una frase che ti dicevo quattro anni fa, adesso è nuova: non ho dormito fino alle sei, stamattina, e ho dovuto mettere la sveglia alle dieci. fai i tuoi conti.
non chiedermi perchè il sonno non arrivasse, perchè mi rigirassi con perplessità, stanchezza e a tratti terrore
la stanchezza, adesso, mi tira verso il futon: vorrei sprofondare fra le coltri e svegliarmi a giugno ("aprile, dolce dormire" è proprio vero)
ma ho mangiato, meglio aspettare di digerire un po', per non rischiare di non dormire, ancora una volta, stavolta per problemi di stomaco
mi dispiace sembrarti una persona diversa, io mi sento - e sono - sempre io
a volte penso che tu non mi abbia mai capito, perciò adesso che vedi un pochettino di me, le due cose (realtà e immagine che avevi in testa) non combaciano e ti mandano in tilt..
o forse no, non so è solo una delle tante ipotesi possibili sul perchè ti arrabbi tanto se ti dico che è meglio se ci sentiamo domani
tanto più che essendo lunedì, sei tu che rompi gli schemi non andando in palestra: che cavolo ne sai di come passo io i miei lunedì sera, mentre tu ti alleni?
per la cronaca, solitamente mangio frugalmente e svengo sul divano fino a che un occhio si apre in fessura, nota che la tv (rigorosamente con il muto) sta passando soltanto le televendite delle ore piccole e una gamba dopo l'altra mi trascino a letto
perchè stasera dovrei fare diversamente?

in questo momento ho tanta stanchezza addosso che ho l'impressione di digitare su una superficie molle, ondulata: i tasti sembrano muoversi sotto i polpastrelli ingessati.
mi bruciano gli occhi.

p. e la sua famiglia sono ad Istanbul, hanno toccato l'asia per poi tornare nella parte europea immediatamente dopo..
che invidia.. e che spreco: buttare una serata con uno stupido narghilè
venerdì me ne parto con la maggiolina e so che sarà bellissimo.
ho proprio voglia di staccare un po', per quanto quest'anno non sia nemmeno paragonabile allo scorso in termini di fatica, nè di stress, nè preoccupazioni

e se tu non vieni con me, per mille motivi, devo per forza
per forza
stare male???

21 April 2007

stomaco vuoto

che fame!!!
oggi non ho mangiato quasi niente, ma devo tenermi lo stomaco vuoto perchè andiamo al giapponese e voglio proprio INGOZZARMI di sushi!!!
ho una fame che potrei sbranare un bufalo arrosto con zampe, corna, coda e tutto!
ma devo resistere, altirmenti la cena è rovinata.......
penso proprio che mi mangerò una tavoletta da otto di shake sushi, una zuppa di miso e probabilmente l'insalata di alghe........
mamma mia non vedo l'ora!
il cibo giapponese è l'unico di cui non mi stanco MAI, ma proprio mai, potrei mangiarne a chili e chili e non saziarmi mai, o almeno, dopo aver digerito potrei ricominciare da capo senza annoiarmi
invece la pizza.. che pizza! è sempre la solita, buona sì, ma perchè dovrei ingozzarmi di pane al pomodoro ogni weekend?
va be', sto delirando e continuo a digitare sulla tastiera solo per non sentire i morsetti e gli stimoli che lo stomaco mi manda
corro a prepararmi, ma qui il tempo non passa mai!
che fame........

19 April 2007

kurt vonnegut 1922-2007


from his website http://www.vonnegut.com/

Novelist Kurt Vonnegut passes away at 84.

NEW YORK - Kurt Vonnegut, the satirical novelist who captured the absurdity of war and questioned the advances of science in darkly humorous works such as "Slaughterhouse-Five" and "Cat's Cradle," died Wednesday. He was 84.
Vonnegut, who often marveled that he had lived so long despite his lifelong smoking habit, had suffered brain injuries after a fall at his Manhattan home weeks ago, said his wife, photographer Jill Krementz.
The author of at least 19 novels, many of them best-sellers, as well as dozens of short stories, essays and plays, Vonnegut relished the role of a social critic. He lectured regularly, exhorting audiences to think for themselves and delighting in barbed commentary against the institutions he felt were dehumanizing people.
"I will say anything to be funny, often in the most horrible situations," Vonnegut, whose watery, heavy-lidded eyes and unruly hair made him seem to be in existential pain, once told a gathering of psychiatrists.
A self-described religious skeptic and freethinking humanist, Vonnegut used protagonists such as Billy Pilgrim and Eliot Rosewater as transparent vehicles for his points of view. He also filled his novels with satirical commentary and even drawings that were only loosely connected to the plot. In "Slaughterhouse-Five," he drew a headstone with the epitaph: "Everything was beautiful, and nothing hurt."
But much in his life was traumatic, and left him in pain.
Despite his commercial success, Vonnegut battled depression throughout his life, and in 1984, he attempted suicide with pills and alcohol, joking later about how he botched the job.
His mother had succeeded in killing herself just before he left for Germany during World War II, where he was quickly taken prisoner during the Battle of the Bulge. He was being held in Dresden when Allied bombs created a firestorm that killed an estimated tens of thousands of people in the city.
"The firebombing of Dresden explains absolutely nothing about why I write what I write and am what I am," Vonnegut wrote in "Fates Worse Than Death," his 1991 autobiography of sorts.
But he spent 23 years struggling to write about the ordeal, which he survived by huddling with other POW's inside an underground meat locker labeled slaughterhouse-five.
The novel, in which Pvt. Pilgrim is transported from Dresden by time-traveling aliens from the planet Tralfamadore, was published at the height of the Vietnam War, and solidified his reputation as an iconoclast.
"He was sort of like nobody else," said Gore Vidal, who noted that he, Vonnegut and Norman Mailer were among the last writers around who served in World War II.
"He was imaginative; our generation of writers didn't go in for imagination very much. Literary realism was the general style. Those of us who came out of the war in the 1940s made it sort of the official American prose, and it was often a bit on the dull side. Kurt was never dull."
Vonnegut was born on Nov. 11, 1922, in Indianapolis, a "fourth-generation German-American religious skeptic Freethinker," and studied chemistry at Cornell University before joining the Army.
When he returned, he reported for Chicago's City News Bureau, then did public relations for General Electric, a job he loathed. He wrote his first novel, "Player Piano," in 1951, followed by "The Sirens of Titan," "Canary in a Cat House" and "Mother Night," making ends meet by selling Saabs on Cape Cod.
Critics ignored him at first, then denigrated his deliberately bizarre stories and disjointed plots as haphazardly written science fiction. But his novels became cult classics, especially "Cat's Cradle" in 1963, in which scientists create "ice-nine," a crystal that turns water solid and destroys the earth.
Many of his novels were best-sellers. Some also were banned and burned for suspected obscenity. Vonnegut took on censorship as an active member of the PEN writers' aid group and the American Civil Liberties Union. The American Humanist Association, which promotes individual freedom, rational thought and scientific skepticism, made him its honorary president.
His characters tended to be miserable anti-heros with little control over their fate. Pilgrim was an ungainly, lonely goof. The hero of "God Bless You, Mr. Rosewater" was a sniveling, obese volunteer fireman.
Vonnegut said the villains in his books were never individuals, but culture, society and history, which he said were making a mess of the planet.
"We probably could have saved ourselves, but we were too damned lazy to try very hard ... and too damn cheap," he once suggested carving into a wall on the Grand Canyon, as a message for flying-saucer creatures.
He retired from novel writing in his later years, but continued to publish short articles. He had a best-seller in 2005 with "A Man Without a Country," a collection of his nonfiction, including jabs at the Bush administration ("upper-crust C-students who know no history or geography") and the uncertain future of the planet.
He called the book's success "a nice glass of champagne at the end of a life."
In recent years, Vonnegut worked as a senior editor and columnist at "In These Times." Editor Joel Bleifuss said he had been trying recently to get Vonnegut to write something more for the magazine, but was unsuccessful.
"He would just say he's too old and that he had nothing more to say. He realized, I think, he was at the end of his life," Bleifuss said.
Vonnegut, who had homes in Manhattan and the Hamptons in New York, adopted his sister's three young children after she died. He also had three children of his own with his first wife, Ann Cox, and later adopted a daughter, Lily, with his second wife, the noted photographer Jill Krementz.
Vonnegut once said that of all the ways to die, he'd prefer to go out in an airplane crash on the peak of Mount Kilimanjaro. He often joked about the difficulties of old age.
"When Hemingway killed himself he put a period at the end of his life; old age is more like a semicolon," Vonnegut told The Associated Press in 2005.
"My father, like Hemingway, was a gun nut and was very unhappy late in life. But he was proud of not committing suicide. And I'll do the same, so as not to set a bad example for my children."

Article by AP published 12/04/2007 at 14:02
http://www.gmanews.tv/story/38008/Novelist-Kurt-Vonnegut-passes-away-at-84

zenith

voglio proprio questo
farmi schiacciare dal sole a terra
appena possibile
e anche se piove
me ne starò in piedi
sarò perno
sarò trasparente

sentirò

bitter words

I don’t know if I’ll ever tell you this story
I don’t even know whether we’ll have the chance
I don’t know if you’ll ever see me shaking like this
I’m not sure I can open my door to more…

Bitter words, full of rage, and clever ways
To find the key to my weakest side

I just can’t see where the truth lies
I remember seeing in your eyes…
But then, oh then, such bitter words
When you knew I wasn’t hiding
You… you hit my soul, you couldn’t make it any deeper inside
You just hit my soul and I cried, I cried over

Bitter words, full of rage, and clever ways
To find the key to my weakest side

Now only one word is left for me to say: why?


Canzone di Elisa, album Pearl Days (2004)

18 April 2007

sì viaggiare


credo proprio che me ne andrò in cina
e forse anche oltre

13 April 2007

laughter and tears

Laughter and tears are both responses to frustration and exhaustion. I myself prefer to laugh, since there is less cleaning up to do afterward.
Kurt Vonnegut

12 April 2007

stasera, pensieri, purtroppo

ammazzare
ammazzati
amputazioni
armi
assassinio
autobomba
b52
bambini guerrieri

barbarie
base
bomba
bombardare
bombardiere
botte
bugie
caccia
cadavere
calunnie
carica
cattiveria
coercizione
colpi
commissione
complicazione
confine
conti
corpi
corruzione
costrizione
critica
decapitazione
delusione
diritto
difetto
difficoltà
disaccordo
discordia
divisione
dubbio
dolore
esagerazione
esercito
esplosivo
estorsione
falsità
ferite
fiancheggiare
forza
fosse
fucile
fuoco
furto
gerarchia
governo
guerra
ideologia
inaccettabile
incappucciato
incendio
incubi
ingiustizia
inni
intervento
intrigo
kamikaze
lacerazione
legittimità
lesione
linea
massacro
meccanismi
militari
minacce
mine
mine antiuomo
mitragliatrice
morta
morte
morte
morti
morto
movimento
munizioni
negazione
operazione
ordini
ostaggi
pallottole
paura
piano
pianto
pistola
politica
polizia
posizione
prigione
prigionia
prigionieri
quadro
rapimenti
reazioni
regole
resistenza
ribellione
ricatti
riscatti
rischio
risoluzione
ritorsione
rivolta
sconfinare
schegge
scheletri
spiegazioni
sporco
strage
stupri
taglia
terrore
terrorismo
teschi
testimone
tortura
tradimento
tragedia
trattative
traumi
tristezza
truppe
uccidere
vendetta
vergogna
violenza
vittima

eisbär II

even better and cuter- didn't think it was possible.. :P

09 April 2007

indifesi

non so
mi ha preso qualcosa con gli orsi, quest'anno.. o forse con gli animali e la natura in generale
non vorrei fare del male agli esseri viventi, soprattutto se non possono difendersi da soli (quindi appunto, dato che solo gli esseri umani adulti e capaci possono - in teoria - vorrei rispettare la natura in generale)
non è poi così facile come sembra
sarebbe meglio pedalare che usare lo scooter, e per continuare la scala, meglio comunque usare lo scooter che le auto.. sempre per non parlare dei mezzi pubblici
ma queste sono banalità che vengono in mente subito
mi danno da pensare invece tutte quelle azioni a cui non si pensa mai e che invece potrebbero fare la differenza, se prese seriamente da un numero sufficiente di persone
penso al risparmio dell'acqua, al tenere il riscaldamento di casa di uno o due gradi più basso e di avere un termostato funzionante; penso alla raccolta differenziata fatta seriamente; alla manutenzione di auto e altri mezzi, impianti acqua-luce-gas, all'uso degli elettrodomestici, dei saponi e detersivi; penso a tutte le volte che scegliamo un prodotto senza tener conto dell'involucro (packaging) in cui è contenuto; ma soprattutto penso alle cose A CUI NON SI PENSA.. voglio dire.. so benissimo che non ci si riflette mai abbastanza e che ci sarebbero altri mille espedienti per fare meno male al pianeta..
non so, quest'anno mi ha preso così
e gli orsi mi fanno una tenerezza infinita
vorrà dire che cercherò anche foto di altri "esseri"
come questo, per esempio

eisbär

turn your volume down, or get a heavy stomach ache..
anyway, he's the cutest ever






08 April 2007

euripide, eracle

Trama - A Tebe, durante l’assenza di Eracle, la moglie e i figli con il vecchio padre Anfitrione sono minacciati da Lico, che ha usurpato il trono della città. Inutilmente si sono rifugiati presso l’altare di Zeus: li raggiunge Lico che, dopo aver tentato invano di convincerli a consegnarsi, ordina di dar fuoco al loro rifugio. Nel frattempo arriva Eracle, di ritorno dalla sua ultima fatica, che si oppone a Lico e porta in salvo la famiglia dentro il palazzo. Ma, su ordine di Era, il demone della folla fa impazzire Eracle che uccide la moglie e i figli, appena salvati dalla morte. Quando l’eroe si risveglia tra i cadaveri dei suoi cari, decidi di togliersi la vita, ma Teseo lo distoglie dal proposito. Sopporterà insieme a lui il dolore ad Atene e si purificherà dal delitto commesso.

da Il teatro greco, BUR 2006

non vedo proprio l'ora..

antichi

di solito non concordo con quello che pensa Friedrich Nietzsche, ma fra tante cose stupide (per me) ne ha detta anche qualcuna saggia, per esempio:

Nella tragedia greca tutto l'esistente è reso divino

sofocle, trachinie

Trama – Deianira, moglie di Eracle, è a Trachis, in Tessaglia, e attende ansiosamente il ritorno del marito. Un messaggero reca la notizia dell’arrivo dell’eroe preceduto da un gruppo di prigioniere di Ecalia, la città che ha raso al suolo. Tra le prigioniere c’è Iole, figlia del re di Ecalia, e Deianira apprende dall’araldo di Eracle l’amara verità: è per impadronirsi di Iole che Eracle ha distrutto la città. Desiderosa di riconquistare il cuore del marito, Deianira gli invia un abito intriso con quello che crede essere un filtro d’amore ed è in realtà un veleno mortale: il sangue del centauro Nesso, ucciso dallo stesso Eracle. Sopraggiunge il figlio Illo, che maledicendo la madre racconta come l’eroe abbia indossato la veste e di come questa si sia subito attaccata al suo corpo provocandogli bruciature e dolori lancinanti. Deianira, sconvolta, rientra nel palazzo e si uccide. Viene portato su una barella Eracle che, dopo aver maledetto la moglie, ordina al figlio di preparargli un rogo su cui poter morire e di sposare Iole.

da Il teatro greco, BUR 2006
andremo a Siracusa in maggio
dopo diciassette anni

07 April 2007

06 April 2007

andare avanti

Conoscevo per la prima volta la stanchezza di sonni agitati e la paura di quell’ora solitaria in cui, come in un lungo delirio, avrei atteso le prime luci dell’alba. Fu così che decisi di cominciare a correre.
Comprai due costose tute da ginnastica, scarpe da corsa, perfino una piccola borraccia di metallo in cui mettere qualche bevanda. Intraprendere qualcosa di nuovo partendo dagli oggetti è la cosa peggiore, ma bisognava andare avanti.
Con l’inizio delle vacanze di primavera cominciai a correre.

Da Banana Yoshimoto, Kitchen

l'aula

È un’aula del primo piano della scuola media statale di *** in provincia di °°°. Sono le ore 20:00 scattate proprio adesso. Gli allievi sono impegnati in un compito in classe. L’aula è piuttosto spaziosa, di forma quadrata. Le due finestre larghe con tre vetri ognuna si affacciano ad ovest. Sotto le finestre troneggiano due larghi radiatori verniciati ormai qualche anno fa di un colore che ricorda uno zabaione pallido, completamente avulso dal resto delle tinte dell’ambiente. Le pareti sono colorate fino ad un metro e mezzo da terra con una fascia verde scuro, decorata a sua volta da quadrati di trenta centimetri di lato riempiti di colori sgargianti. La fascia colorata è separata dalla parte superiore della parete da una listarella di legno che ha anche lo scopo di sostenere cartelloni, disegni ed altri addobbi o avvisi. La porta si apre vicino all'angolo nord nella parete orientale e subito a destra sono appese due lavagne, una liscia ed una quadrettata, che a loro volta sorreggono maldestramente per tutta la loro lunghezza le mensoline portagesso in legno ricoperto di formica. Appena entrati ci si imbatte nella cattedra, che fortunatamente non appoggia su alcuna pedana, ma domina ugualmente la classe occupando una posizione perfettamente centrale. Oltre ad essa, nell’angolo vicino alla finestra più settentrionale sta un triste armadio di metallo con ante scorrevoli, ingentilito da un’ impacciata ma non per questo inutile colorazione verde e rossa; sul suo fianco è stato appeso un calendario che mostra il mese di aprile e pubblicizza una nota libreria della città; contiene sette o otto scaffali occupati da numerosi libri, che sembra siano a disposizione degli studenti, ma non pare abbiano un ordine di sorta. Nella parte superiore, bianca, delle pareti, campeggiano ad est l’Europa politica aggiornata e l’Italia politica suddivisa in regioni, con ancora purtroppo la grande area bianca della Jugoslavia (meglio di niente); a sud invece un planisfero double face, fisico e politico insieme, a seconda del lato da cui lo si gira quando faticosamente ci si abbarbica sulla seggiola dell’ultimo banco (naturalmente i due terzi dell’altezza sono dedicati all’emisfero boreale, mentre l’australe è relegato nel terzo restante). I ventidue banchi, con il piano in legno chiaro, il sottobanco e le gambe in metallo verniciato di blu carta da zucchero, sono appaiati e disposti su tre file; sono rivolti a nord. Dal lato frontale di ognuno di essi sporge un gancio metallico, anch’esso di quell’azzurro intenso, adibito a sostenere gli zainetti dei ragazzi qualora volessero tenerli sollevati da terra; per noi delle serali sono solo vuoti appendini da cui talvolta pencolano tristemente sacchetti oblunghi, dall’aria sportiva, che supponiamo probabilmente contengano scarpette da ginnastica dimenticate la mattina. Le sedioline fanno pendant con i banchi e riposano ordinatamente nella metà della classe che noi non utilizziamo, silenziosamente ricordandoci di grida e vivaci occhiate, di sudore e concentrazione di menti fresche e allenate, oppure laggiù in quell’angolo lontano ci immaginiamo un piccolo, distratto allievo che si dondola sulle gambe di dietro guardando fuori la giornata che scorre. Al soffitto sono appesi geometricamente quattro elementi di luce al neon, che noi siamo spessissimo costretti ad utilizzare, anche ora che è tornata l’ora legale. I tubi di plastica a vista contenenti i cavi dell’alimentazione scorrono diligenti verso l’esterno, fuggendo alla vista dentro i cunicoli dei muri. Alcune macchie più scure del bianco del soffitto rivelano l’esistenza di listarelle o travi di sostegno, disposte a distanze regolari e scandiscono anche il ritmo delle crepe – lievemente inquietanti – che ci sovrastano cercando invano di mimetizzarsi. La porta di ingresso è lignea grigia triste quasi come quella di una cella, se non che al suo interno sono affissi le mappe e i piani di evacuazione in caso di emergenze. Come è d’obbligo, un cestino per i rifiuti accoglie e saluta più ligio di un portinaio chiunque varchi la soglia dell’aula, canestro di plastica verde ricoperto (elegantemente, bisogna ammettere) dall’abbondante risvolto nero del sacchetto lindo, lucido, appena cambiato.

jungle spiders

Two French hikers who got lost in thick jungle in French Guiana survived for seven weeks by consuming turtle meat, big hairy spiders and river water.
The men were rescued on Thursday, exhausted and dehydrated.
Loic Pillois and Guilhem Nayral disappeared on 14 February, having set off from the Grand Kanori rapids bound for the village of Saul.
Guilhem's brother Gilles said "they ate palm seeds, insects, mygales (big spiders) and two turtles" to survive.
Mr Pillois, 34, emerged at Saul at 1000 (1300 GMT) on Thursday and told the authorities that his friend Guilhem, 34, was about six hours' walk away to the south, the French news agency AFP reported.
Rescuers found him and brought him out by helicopter. One of them, gendarme Martin Andre, said Guilhem was "stretched out on the ground, completely exhausted, very thin, dehydrated".
French Guiana map
"When I took him in my arms, he burst into tears," he added.
Mr Pillois confirmed to the French broadcaster RFO Guyane that their jungle diet had included spiders. They had chopped down trees to make a fire.
According to Gilles Nayral, Guilhem had lost about 20kg and he had lost feeling in his tongue "because of the poison from a spider he had eaten without having cooked it enough".
About 40 police and soldiers had searched for the pair for three weeks, on land and by helicopter. The search was suspended on 26 March.
The hikers - who remained in hospital on Friday - had maps and compasses but no GPS navigation.

BBC News 06/04/2007
http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/europe/6533189.stm

non so
mangiare ragni? (e per di più velenosi!)
non so non so
e poi.. ne sarà valsa la pena?
eppure, ripensandoci..


sapere

[…] Ora dovrei riscrivere tutto l’articolo facendo risultare ben chiaro che i classici servono a capire chi siamo e dove siamo arrivati e perciò gli italiani sono indispensabili proprio per confrontarli agli stranieri, e gli stranieri sono indispensabili proprio per confrontarli agli italiani.
Poi dovrei riscriverlo ancora una volta perché non si creda che i classici vanno letti perché “servono” a qualcosa. La sola ragione che si può addurre è che leggere i classici è meglio che non leggere i classici.
E se qualcuno obietta che non vale la pena di far tanta fatica, citerò Cioran[1] (non un classico, almeno per ora, ma un pensatore contemporaneo che solo ora si comincia a tradurre in Italia): "Mentre veniva preparata la cicuta, Socrate[2] stava imparando un’aria sul flauto. 'A cosa ti servirà?' gli fu chiesto. 'A sapere quest’aria prima di morire' ".

[1] E. Cioran (1911-1995): filosofo originario della Romania che si trasferì e visse in Francia dal 1937.

[2] Socrate (V sec. a.C.): pensatore nato e vissuto ad Atene; in seguito all’accusa di aver corrotto molti giovani con la sua filosofia, fu condannato a morte dai suoi stessi concittadini, che gli ordinarono di bere la cicuta, un veleno letale.

[Da Italo Calvino, Perchè leggere i classici]