in fondo - in the end

......c......h......i......s......s......à......?......w......h......o......k......n......o......w......s......?

25 April 2007

25 aprile

ho aiutato il q. con il computer
ho visitato la mostra
insieme a f. che però si fa chiamare g.
strano, dopo non abbiamo bevuto neppure un bicchier d'acqua
in compenso ho preso l'aperitivo con f. e a., simpatici, aperti e spigliati come sempre

non ho un mezzo di trasporto:
l'auto deve arrivare
lo scooter si è fermato ieri
la bici è bucata e irrimediabilmente vecchia
..meno male che c'è la famiglia..

passando dalla piazza centrale ho dovuto fare lo slalom fra i pedoni sonnolenti che assistevano all'allestimento del palco per il concerto offerto alla cittadinanza
che tristezza

penso a mio nonno che, ventiduenne sessantadue anni fa, è sceso dai monti ed è entrato in città alla testa del suo piccolo drappello di Partigiani, carico di entusiasmo, speranze, baldanzoso senso di rivalsa, sentimenti puri e giusti

penso a lui e a loro
e che non so quanti di noi siano degni, oggi, di godersi questo
un giorno infrasettimanale di vacanza
un concerto gratuito in piazza
usare un computer
vedere in tranquillità una mostra
poi bere un aperitivo
fare nuove amicizie
magari nemmeno coscienti di finanziare spesso dittature e crimini di ogni specie contro l'umanità
dormire sonni tranquilli

spero che troveremo la direzione
ciao Nonno

sushi

non staremo esagerando?

24 April 2007

tutto?

accappatoio
acqua
asciugamano da spiaggia
barrette
biancheria intima
biancheria per il letto
biciclette
canotte, magliette, pantaloni
cappellino
ciabatte
coperte e sacchi a pelo
costume
diario e penna
fazzoletti
felpa
giacca impermeabile
guide, atlante e carta stradale
libro
macchina fotografica
occhiali
occhiali da vista e lenti a contatto
pompa per bici
roba da bagno
scarponi
sciarpa di cotone
tavolino
telefono, auricolare e caricabatteria
torcia e torcia frontale

comunque vada sarà un successo

le previsioni mettono un peggioramento per i prossimi giorni
già da domani dovrebbe rannuvolarsi e piovere sulle alpi, soprattutto di nordest, e sugli appennini meridionali. da giovedì forse anche altre zone saranno interessate dal maltempo, ma poi da venerdì - pare - dovrebbe migliorare.
ma chi ha detto che pioggia significa brutto?
a me piace, e se devo andarmene in giro a visitare è meglio avere il fresco che il caldo di questi giorni.
l'unico lato negativo potrebbe essere che le foto - quelle sì - vengono meno bene
molto meno bene
ma come diceva quello: comunque vada, sarà un successo

23 April 2007

v38auo83m hqx vuv

ho voglia di vedere l'aria con gli occhi spalancati
respirare l'umido con i polmoni gonfi
annusare i sapori con le narici libere dalla città
gustare le pietre antiche e sentirne il retrogusto amaro, dolce, corposo e vellutato con il palato degli studi che ho intrapreso
ho voglia di guidare verso l'orizzonte che si allontana e si apre in un abbraccio
ho voglia di rilassarmi tendendo il corpo
e di dormire sognando l'acqua tiepida e trasparente
di toccare con la pelle il morbido scorrere del tempo
di sentire il vento sotto i piedi
di scalare i muri antichi e le nuove costruzioni con i capelli disposti a qualsiasi forma
ho voglia di ascoltare i corpi celesti danzando melodie arrabbiate
sorrido
immagino di accettare quel cratere che lo sposo etrusco mi offre al braccio dell'amata
bevendone
attraverso la porta degli inferi
vacanza

dimmi un po'

che cosa vuoi che ti dica?
la stanchezza mi attanaglia, e per quanto possa essere una frase che ti dicevo quattro anni fa, adesso è nuova: non ho dormito fino alle sei, stamattina, e ho dovuto mettere la sveglia alle dieci. fai i tuoi conti.
non chiedermi perchè il sonno non arrivasse, perchè mi rigirassi con perplessità, stanchezza e a tratti terrore
la stanchezza, adesso, mi tira verso il futon: vorrei sprofondare fra le coltri e svegliarmi a giugno ("aprile, dolce dormire" è proprio vero)
ma ho mangiato, meglio aspettare di digerire un po', per non rischiare di non dormire, ancora una volta, stavolta per problemi di stomaco
mi dispiace sembrarti una persona diversa, io mi sento - e sono - sempre io
a volte penso che tu non mi abbia mai capito, perciò adesso che vedi un pochettino di me, le due cose (realtà e immagine che avevi in testa) non combaciano e ti mandano in tilt..
o forse no, non so è solo una delle tante ipotesi possibili sul perchè ti arrabbi tanto se ti dico che è meglio se ci sentiamo domani
tanto più che essendo lunedì, sei tu che rompi gli schemi non andando in palestra: che cavolo ne sai di come passo io i miei lunedì sera, mentre tu ti alleni?
per la cronaca, solitamente mangio frugalmente e svengo sul divano fino a che un occhio si apre in fessura, nota che la tv (rigorosamente con il muto) sta passando soltanto le televendite delle ore piccole e una gamba dopo l'altra mi trascino a letto
perchè stasera dovrei fare diversamente?

in questo momento ho tanta stanchezza addosso che ho l'impressione di digitare su una superficie molle, ondulata: i tasti sembrano muoversi sotto i polpastrelli ingessati.
mi bruciano gli occhi.

p. e la sua famiglia sono ad Istanbul, hanno toccato l'asia per poi tornare nella parte europea immediatamente dopo..
che invidia.. e che spreco: buttare una serata con uno stupido narghilè
venerdì me ne parto con la maggiolina e so che sarà bellissimo.
ho proprio voglia di staccare un po', per quanto quest'anno non sia nemmeno paragonabile allo scorso in termini di fatica, nè di stress, nè preoccupazioni

e se tu non vieni con me, per mille motivi, devo per forza
per forza
stare male???

21 April 2007

stomaco vuoto

che fame!!!
oggi non ho mangiato quasi niente, ma devo tenermi lo stomaco vuoto perchè andiamo al giapponese e voglio proprio INGOZZARMI di sushi!!!
ho una fame che potrei sbranare un bufalo arrosto con zampe, corna, coda e tutto!
ma devo resistere, altirmenti la cena è rovinata.......
penso proprio che mi mangerò una tavoletta da otto di shake sushi, una zuppa di miso e probabilmente l'insalata di alghe........
mamma mia non vedo l'ora!
il cibo giapponese è l'unico di cui non mi stanco MAI, ma proprio mai, potrei mangiarne a chili e chili e non saziarmi mai, o almeno, dopo aver digerito potrei ricominciare da capo senza annoiarmi
invece la pizza.. che pizza! è sempre la solita, buona sì, ma perchè dovrei ingozzarmi di pane al pomodoro ogni weekend?
va be', sto delirando e continuo a digitare sulla tastiera solo per non sentire i morsetti e gli stimoli che lo stomaco mi manda
corro a prepararmi, ma qui il tempo non passa mai!
che fame........

19 April 2007

kurt vonnegut 1922-2007


from his website http://www.vonnegut.com/

Novelist Kurt Vonnegut passes away at 84.

NEW YORK - Kurt Vonnegut, the satirical novelist who captured the absurdity of war and questioned the advances of science in darkly humorous works such as "Slaughterhouse-Five" and "Cat's Cradle," died Wednesday. He was 84.
Vonnegut, who often marveled that he had lived so long despite his lifelong smoking habit, had suffered brain injuries after a fall at his Manhattan home weeks ago, said his wife, photographer Jill Krementz.
The author of at least 19 novels, many of them best-sellers, as well as dozens of short stories, essays and plays, Vonnegut relished the role of a social critic. He lectured regularly, exhorting audiences to think for themselves and delighting in barbed commentary against the institutions he felt were dehumanizing people.
"I will say anything to be funny, often in the most horrible situations," Vonnegut, whose watery, heavy-lidded eyes and unruly hair made him seem to be in existential pain, once told a gathering of psychiatrists.
A self-described religious skeptic and freethinking humanist, Vonnegut used protagonists such as Billy Pilgrim and Eliot Rosewater as transparent vehicles for his points of view. He also filled his novels with satirical commentary and even drawings that were only loosely connected to the plot. In "Slaughterhouse-Five," he drew a headstone with the epitaph: "Everything was beautiful, and nothing hurt."
But much in his life was traumatic, and left him in pain.
Despite his commercial success, Vonnegut battled depression throughout his life, and in 1984, he attempted suicide with pills and alcohol, joking later about how he botched the job.
His mother had succeeded in killing herself just before he left for Germany during World War II, where he was quickly taken prisoner during the Battle of the Bulge. He was being held in Dresden when Allied bombs created a firestorm that killed an estimated tens of thousands of people in the city.
"The firebombing of Dresden explains absolutely nothing about why I write what I write and am what I am," Vonnegut wrote in "Fates Worse Than Death," his 1991 autobiography of sorts.
But he spent 23 years struggling to write about the ordeal, which he survived by huddling with other POW's inside an underground meat locker labeled slaughterhouse-five.
The novel, in which Pvt. Pilgrim is transported from Dresden by time-traveling aliens from the planet Tralfamadore, was published at the height of the Vietnam War, and solidified his reputation as an iconoclast.
"He was sort of like nobody else," said Gore Vidal, who noted that he, Vonnegut and Norman Mailer were among the last writers around who served in World War II.
"He was imaginative; our generation of writers didn't go in for imagination very much. Literary realism was the general style. Those of us who came out of the war in the 1940s made it sort of the official American prose, and it was often a bit on the dull side. Kurt was never dull."
Vonnegut was born on Nov. 11, 1922, in Indianapolis, a "fourth-generation German-American religious skeptic Freethinker," and studied chemistry at Cornell University before joining the Army.
When he returned, he reported for Chicago's City News Bureau, then did public relations for General Electric, a job he loathed. He wrote his first novel, "Player Piano," in 1951, followed by "The Sirens of Titan," "Canary in a Cat House" and "Mother Night," making ends meet by selling Saabs on Cape Cod.
Critics ignored him at first, then denigrated his deliberately bizarre stories and disjointed plots as haphazardly written science fiction. But his novels became cult classics, especially "Cat's Cradle" in 1963, in which scientists create "ice-nine," a crystal that turns water solid and destroys the earth.
Many of his novels were best-sellers. Some also were banned and burned for suspected obscenity. Vonnegut took on censorship as an active member of the PEN writers' aid group and the American Civil Liberties Union. The American Humanist Association, which promotes individual freedom, rational thought and scientific skepticism, made him its honorary president.
His characters tended to be miserable anti-heros with little control over their fate. Pilgrim was an ungainly, lonely goof. The hero of "God Bless You, Mr. Rosewater" was a sniveling, obese volunteer fireman.
Vonnegut said the villains in his books were never individuals, but culture, society and history, which he said were making a mess of the planet.
"We probably could have saved ourselves, but we were too damned lazy to try very hard ... and too damn cheap," he once suggested carving into a wall on the Grand Canyon, as a message for flying-saucer creatures.
He retired from novel writing in his later years, but continued to publish short articles. He had a best-seller in 2005 with "A Man Without a Country," a collection of his nonfiction, including jabs at the Bush administration ("upper-crust C-students who know no history or geography") and the uncertain future of the planet.
He called the book's success "a nice glass of champagne at the end of a life."
In recent years, Vonnegut worked as a senior editor and columnist at "In These Times." Editor Joel Bleifuss said he had been trying recently to get Vonnegut to write something more for the magazine, but was unsuccessful.
"He would just say he's too old and that he had nothing more to say. He realized, I think, he was at the end of his life," Bleifuss said.
Vonnegut, who had homes in Manhattan and the Hamptons in New York, adopted his sister's three young children after she died. He also had three children of his own with his first wife, Ann Cox, and later adopted a daughter, Lily, with his second wife, the noted photographer Jill Krementz.
Vonnegut once said that of all the ways to die, he'd prefer to go out in an airplane crash on the peak of Mount Kilimanjaro. He often joked about the difficulties of old age.
"When Hemingway killed himself he put a period at the end of his life; old age is more like a semicolon," Vonnegut told The Associated Press in 2005.
"My father, like Hemingway, was a gun nut and was very unhappy late in life. But he was proud of not committing suicide. And I'll do the same, so as not to set a bad example for my children."

Article by AP published 12/04/2007 at 14:02
http://www.gmanews.tv/story/38008/Novelist-Kurt-Vonnegut-passes-away-at-84

zenith

voglio proprio questo
farmi schiacciare dal sole a terra
appena possibile
e anche se piove
me ne starò in piedi
sarò perno
sarò trasparente

sentirò

bitter words

I don’t know if I’ll ever tell you this story
I don’t even know whether we’ll have the chance
I don’t know if you’ll ever see me shaking like this
I’m not sure I can open my door to more…

Bitter words, full of rage, and clever ways
To find the key to my weakest side

I just can’t see where the truth lies
I remember seeing in your eyes…
But then, oh then, such bitter words
When you knew I wasn’t hiding
You… you hit my soul, you couldn’t make it any deeper inside
You just hit my soul and I cried, I cried over

Bitter words, full of rage, and clever ways
To find the key to my weakest side

Now only one word is left for me to say: why?


Canzone di Elisa, album Pearl Days (2004)

18 April 2007

sì viaggiare


credo proprio che me ne andrò in cina
e forse anche oltre

13 April 2007

laughter and tears

Laughter and tears are both responses to frustration and exhaustion. I myself prefer to laugh, since there is less cleaning up to do afterward.
Kurt Vonnegut

12 April 2007

stasera, pensieri, purtroppo

ammazzare
ammazzati
amputazioni
armi
assassinio
autobomba
b52
bambini guerrieri

barbarie
base
bomba
bombardare
bombardiere
botte
bugie
caccia
cadavere
calunnie
carica
cattiveria
coercizione
colpi
commissione
complicazione
confine
conti
corpi
corruzione
costrizione
critica
decapitazione
delusione
diritto
difetto
difficoltà
disaccordo
discordia
divisione
dubbio
dolore
esagerazione
esercito
esplosivo
estorsione
falsità
ferite
fiancheggiare
forza
fosse
fucile
fuoco
furto
gerarchia
governo
guerra
ideologia
inaccettabile
incappucciato
incendio
incubi
ingiustizia
inni
intervento
intrigo
kamikaze
lacerazione
legittimità
lesione
linea
massacro
meccanismi
militari
minacce
mine
mine antiuomo
mitragliatrice
morta
morte
morte
morti
morto
movimento
munizioni
negazione
operazione
ordini
ostaggi
pallottole
paura
piano
pianto
pistola
politica
polizia
posizione
prigione
prigionia
prigionieri
quadro
rapimenti
reazioni
regole
resistenza
ribellione
ricatti
riscatti
rischio
risoluzione
ritorsione
rivolta
sconfinare
schegge
scheletri
spiegazioni
sporco
strage
stupri
taglia
terrore
terrorismo
teschi
testimone
tortura
tradimento
tragedia
trattative
traumi
tristezza
truppe
uccidere
vendetta
vergogna
violenza
vittima

eisbär II

even better and cuter- didn't think it was possible.. :P

09 April 2007

indifesi

non so
mi ha preso qualcosa con gli orsi, quest'anno.. o forse con gli animali e la natura in generale
non vorrei fare del male agli esseri viventi, soprattutto se non possono difendersi da soli (quindi appunto, dato che solo gli esseri umani adulti e capaci possono - in teoria - vorrei rispettare la natura in generale)
non è poi così facile come sembra
sarebbe meglio pedalare che usare lo scooter, e per continuare la scala, meglio comunque usare lo scooter che le auto.. sempre per non parlare dei mezzi pubblici
ma queste sono banalità che vengono in mente subito
mi danno da pensare invece tutte quelle azioni a cui non si pensa mai e che invece potrebbero fare la differenza, se prese seriamente da un numero sufficiente di persone
penso al risparmio dell'acqua, al tenere il riscaldamento di casa di uno o due gradi più basso e di avere un termostato funzionante; penso alla raccolta differenziata fatta seriamente; alla manutenzione di auto e altri mezzi, impianti acqua-luce-gas, all'uso degli elettrodomestici, dei saponi e detersivi; penso a tutte le volte che scegliamo un prodotto senza tener conto dell'involucro (packaging) in cui è contenuto; ma soprattutto penso alle cose A CUI NON SI PENSA.. voglio dire.. so benissimo che non ci si riflette mai abbastanza e che ci sarebbero altri mille espedienti per fare meno male al pianeta..
non so, quest'anno mi ha preso così
e gli orsi mi fanno una tenerezza infinita
vorrà dire che cercherò anche foto di altri "esseri"
come questo, per esempio

eisbär

turn your volume down, or get a heavy stomach ache..
anyway, he's the cutest ever






08 April 2007

euripide, eracle

Trama - A Tebe, durante l’assenza di Eracle, la moglie e i figli con il vecchio padre Anfitrione sono minacciati da Lico, che ha usurpato il trono della città. Inutilmente si sono rifugiati presso l’altare di Zeus: li raggiunge Lico che, dopo aver tentato invano di convincerli a consegnarsi, ordina di dar fuoco al loro rifugio. Nel frattempo arriva Eracle, di ritorno dalla sua ultima fatica, che si oppone a Lico e porta in salvo la famiglia dentro il palazzo. Ma, su ordine di Era, il demone della folla fa impazzire Eracle che uccide la moglie e i figli, appena salvati dalla morte. Quando l’eroe si risveglia tra i cadaveri dei suoi cari, decidi di togliersi la vita, ma Teseo lo distoglie dal proposito. Sopporterà insieme a lui il dolore ad Atene e si purificherà dal delitto commesso.

da Il teatro greco, BUR 2006

non vedo proprio l'ora..

antichi

di solito non concordo con quello che pensa Friedrich Nietzsche, ma fra tante cose stupide (per me) ne ha detta anche qualcuna saggia, per esempio:

Nella tragedia greca tutto l'esistente è reso divino

sofocle, trachinie

Trama – Deianira, moglie di Eracle, è a Trachis, in Tessaglia, e attende ansiosamente il ritorno del marito. Un messaggero reca la notizia dell’arrivo dell’eroe preceduto da un gruppo di prigioniere di Ecalia, la città che ha raso al suolo. Tra le prigioniere c’è Iole, figlia del re di Ecalia, e Deianira apprende dall’araldo di Eracle l’amara verità: è per impadronirsi di Iole che Eracle ha distrutto la città. Desiderosa di riconquistare il cuore del marito, Deianira gli invia un abito intriso con quello che crede essere un filtro d’amore ed è in realtà un veleno mortale: il sangue del centauro Nesso, ucciso dallo stesso Eracle. Sopraggiunge il figlio Illo, che maledicendo la madre racconta come l’eroe abbia indossato la veste e di come questa si sia subito attaccata al suo corpo provocandogli bruciature e dolori lancinanti. Deianira, sconvolta, rientra nel palazzo e si uccide. Viene portato su una barella Eracle che, dopo aver maledetto la moglie, ordina al figlio di preparargli un rogo su cui poter morire e di sposare Iole.

da Il teatro greco, BUR 2006
andremo a Siracusa in maggio
dopo diciassette anni

07 April 2007

06 April 2007

andare avanti

Conoscevo per la prima volta la stanchezza di sonni agitati e la paura di quell’ora solitaria in cui, come in un lungo delirio, avrei atteso le prime luci dell’alba. Fu così che decisi di cominciare a correre.
Comprai due costose tute da ginnastica, scarpe da corsa, perfino una piccola borraccia di metallo in cui mettere qualche bevanda. Intraprendere qualcosa di nuovo partendo dagli oggetti è la cosa peggiore, ma bisognava andare avanti.
Con l’inizio delle vacanze di primavera cominciai a correre.

Da Banana Yoshimoto, Kitchen

l'aula

È un’aula del primo piano della scuola media statale di *** in provincia di °°°. Sono le ore 20:00 scattate proprio adesso. Gli allievi sono impegnati in un compito in classe. L’aula è piuttosto spaziosa, di forma quadrata. Le due finestre larghe con tre vetri ognuna si affacciano ad ovest. Sotto le finestre troneggiano due larghi radiatori verniciati ormai qualche anno fa di un colore che ricorda uno zabaione pallido, completamente avulso dal resto delle tinte dell’ambiente. Le pareti sono colorate fino ad un metro e mezzo da terra con una fascia verde scuro, decorata a sua volta da quadrati di trenta centimetri di lato riempiti di colori sgargianti. La fascia colorata è separata dalla parte superiore della parete da una listarella di legno che ha anche lo scopo di sostenere cartelloni, disegni ed altri addobbi o avvisi. La porta si apre vicino all'angolo nord nella parete orientale e subito a destra sono appese due lavagne, una liscia ed una quadrettata, che a loro volta sorreggono maldestramente per tutta la loro lunghezza le mensoline portagesso in legno ricoperto di formica. Appena entrati ci si imbatte nella cattedra, che fortunatamente non appoggia su alcuna pedana, ma domina ugualmente la classe occupando una posizione perfettamente centrale. Oltre ad essa, nell’angolo vicino alla finestra più settentrionale sta un triste armadio di metallo con ante scorrevoli, ingentilito da un’ impacciata ma non per questo inutile colorazione verde e rossa; sul suo fianco è stato appeso un calendario che mostra il mese di aprile e pubblicizza una nota libreria della città; contiene sette o otto scaffali occupati da numerosi libri, che sembra siano a disposizione degli studenti, ma non pare abbiano un ordine di sorta. Nella parte superiore, bianca, delle pareti, campeggiano ad est l’Europa politica aggiornata e l’Italia politica suddivisa in regioni, con ancora purtroppo la grande area bianca della Jugoslavia (meglio di niente); a sud invece un planisfero double face, fisico e politico insieme, a seconda del lato da cui lo si gira quando faticosamente ci si abbarbica sulla seggiola dell’ultimo banco (naturalmente i due terzi dell’altezza sono dedicati all’emisfero boreale, mentre l’australe è relegato nel terzo restante). I ventidue banchi, con il piano in legno chiaro, il sottobanco e le gambe in metallo verniciato di blu carta da zucchero, sono appaiati e disposti su tre file; sono rivolti a nord. Dal lato frontale di ognuno di essi sporge un gancio metallico, anch’esso di quell’azzurro intenso, adibito a sostenere gli zainetti dei ragazzi qualora volessero tenerli sollevati da terra; per noi delle serali sono solo vuoti appendini da cui talvolta pencolano tristemente sacchetti oblunghi, dall’aria sportiva, che supponiamo probabilmente contengano scarpette da ginnastica dimenticate la mattina. Le sedioline fanno pendant con i banchi e riposano ordinatamente nella metà della classe che noi non utilizziamo, silenziosamente ricordandoci di grida e vivaci occhiate, di sudore e concentrazione di menti fresche e allenate, oppure laggiù in quell’angolo lontano ci immaginiamo un piccolo, distratto allievo che si dondola sulle gambe di dietro guardando fuori la giornata che scorre. Al soffitto sono appesi geometricamente quattro elementi di luce al neon, che noi siamo spessissimo costretti ad utilizzare, anche ora che è tornata l’ora legale. I tubi di plastica a vista contenenti i cavi dell’alimentazione scorrono diligenti verso l’esterno, fuggendo alla vista dentro i cunicoli dei muri. Alcune macchie più scure del bianco del soffitto rivelano l’esistenza di listarelle o travi di sostegno, disposte a distanze regolari e scandiscono anche il ritmo delle crepe – lievemente inquietanti – che ci sovrastano cercando invano di mimetizzarsi. La porta di ingresso è lignea grigia triste quasi come quella di una cella, se non che al suo interno sono affissi le mappe e i piani di evacuazione in caso di emergenze. Come è d’obbligo, un cestino per i rifiuti accoglie e saluta più ligio di un portinaio chiunque varchi la soglia dell’aula, canestro di plastica verde ricoperto (elegantemente, bisogna ammettere) dall’abbondante risvolto nero del sacchetto lindo, lucido, appena cambiato.

jungle spiders

Two French hikers who got lost in thick jungle in French Guiana survived for seven weeks by consuming turtle meat, big hairy spiders and river water.
The men were rescued on Thursday, exhausted and dehydrated.
Loic Pillois and Guilhem Nayral disappeared on 14 February, having set off from the Grand Kanori rapids bound for the village of Saul.
Guilhem's brother Gilles said "they ate palm seeds, insects, mygales (big spiders) and two turtles" to survive.
Mr Pillois, 34, emerged at Saul at 1000 (1300 GMT) on Thursday and told the authorities that his friend Guilhem, 34, was about six hours' walk away to the south, the French news agency AFP reported.
Rescuers found him and brought him out by helicopter. One of them, gendarme Martin Andre, said Guilhem was "stretched out on the ground, completely exhausted, very thin, dehydrated".
French Guiana map
"When I took him in my arms, he burst into tears," he added.
Mr Pillois confirmed to the French broadcaster RFO Guyane that their jungle diet had included spiders. They had chopped down trees to make a fire.
According to Gilles Nayral, Guilhem had lost about 20kg and he had lost feeling in his tongue "because of the poison from a spider he had eaten without having cooked it enough".
About 40 police and soldiers had searched for the pair for three weeks, on land and by helicopter. The search was suspended on 26 March.
The hikers - who remained in hospital on Friday - had maps and compasses but no GPS navigation.

BBC News 06/04/2007
http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/europe/6533189.stm

non so
mangiare ragni? (e per di più velenosi!)
non so non so
e poi.. ne sarà valsa la pena?
eppure, ripensandoci..


sapere

[…] Ora dovrei riscrivere tutto l’articolo facendo risultare ben chiaro che i classici servono a capire chi siamo e dove siamo arrivati e perciò gli italiani sono indispensabili proprio per confrontarli agli stranieri, e gli stranieri sono indispensabili proprio per confrontarli agli italiani.
Poi dovrei riscriverlo ancora una volta perché non si creda che i classici vanno letti perché “servono” a qualcosa. La sola ragione che si può addurre è che leggere i classici è meglio che non leggere i classici.
E se qualcuno obietta che non vale la pena di far tanta fatica, citerò Cioran[1] (non un classico, almeno per ora, ma un pensatore contemporaneo che solo ora si comincia a tradurre in Italia): "Mentre veniva preparata la cicuta, Socrate[2] stava imparando un’aria sul flauto. 'A cosa ti servirà?' gli fu chiesto. 'A sapere quest’aria prima di morire' ".

[1] E. Cioran (1911-1995): filosofo originario della Romania che si trasferì e visse in Francia dal 1937.

[2] Socrate (V sec. a.C.): pensatore nato e vissuto ad Atene; in seguito all’accusa di aver corrotto molti giovani con la sua filosofia, fu condannato a morte dai suoi stessi concittadini, che gli ordinarono di bere la cicuta, un veleno letale.

[Da Italo Calvino, Perchè leggere i classici]

05 April 2007

succulent mix

il sole di aprile tramontava
dunque il caldo non l'aveva afflitta troppo
ma fra le strisce bianche e gialle
sul grigio scuro e stolido dell'asfalto
giaceva coricata inerme
e spezzata in qualche parte
senza lamenti naturalmente

nel parcheggio c'era Bynt

forse quei due che caricavano il baule
non si erano accorti della sua caduta
eppure il tonfo sordo e lo spezzarsi di qualcosa
che l'orecchio filtra sotto voci e pneumatici in movimento
eppure le linee orizzontali tristi anzichè felici e protese verso l'alto
che la coda del tuo occhio intravede nella fretta
come fai ad ignorarli?

di sicuro non ti dai pensiero
ma comunque sarebbe troppo tardi:
l'abbiamo sollevata
trasportata
spolverata
adottata

Bynt è il suo nome ora
ma si può scrivere un'etichetta più idiota della sua?

succulent mix
faciledacurareposizionarealsolelasciarechelaterrasecchiprimadiinnaffiare
concimareunavoltaalmese
prodottoornamentalenoncommestibile

04 April 2007

la fusa

oggi siamo andati a "Verona"
la "famosa Verona"
che in realtà è un posto alquanto bizzarro nella landa piatta fra Verona e Mantova
si tratta di una distesa piuttosto ampia di campi e campagne attraversati da innumerevoli canali
sulla quale si è posato, come un manto, un sovrastrato di industrie
sembra proprio che la campagna stia per essere soffocata..
o forse, le fabbriche e gli ingrossi di mobilipiastrellecamper si fermeranno (prima o poi)?

seeeeeeeeeeee
ma quando mai?

fra superstrade, soprapassaggi, casette a schiera prefabbricate, guardrail scintillanti, cartelli pubblicitari fitti come le pannocchie in un campo di mais, ci siamo fatti strada fino alla grande cascina fantasma che presidia il campo rettangolare ed osserva lontana e sorniona lo scorrere del traffico sulla via di scorrimento in fondo alla proprietà
mi ha dato l'impressione che si fosse camuffata, sì, la casa.. che si fosse travestita da poverella, da vecchiettina ingobbita, con la canna fumaria esterna mezza crollata, la facciata gonfia di umidità, crepata dai crolli, il tetto sfondato dal peso degli anni.. ma che lo avesse fatto al preciso scopo di passare inosservata, per dare a vedere di essere un inoffensivo residuo del passato sconfitto, di un modo di vivere superato e rassegnato ad esserlo

ho proprio la convinzione che, invece, sotto sotto la Fusa nascondesse un grande segreto, anzi magari un mucchio di segreti diversi, pronti ad essere scoperti da chi si avvicini con sguardo disincantato e curioso.

perchè no?
dai, dimostrami il contrario

piango e rido

02 April 2007

lombrichi schifosi

non posso soffrire le persone che si lamentano di problemi che non esistono
non sopporto le persone che credono di potermi insegnare come vivere la mia giornata
quando conoscono solo il mio nome e cognome, poco più
ci sono persone che prenderei a sberle, ma proprio a SBERLONI di quelli sonori
io proprio a mani aperte spiattellerei i palmi sulle loro gote rosee con violenza e determinazione, per almeno dieci minuti d'orologio
per due motivi
il primo: sfogarmi
il secondo: fare RIPIGLIARE i suddetti personaggi dal torpore in cui pensano di vivere e invece si vede benissimo che stanno solo vegetando

e non lo dico solo io, lo direbbe chiunque li vedesse
purtroppo c'ero solo io e mi devo ridurre a sfogarmi in questo modo, sul blog

ma che senso ha dire che non puoi lavorare alla scuola serale perchè la mattina ti alzi e devi fare il letto???
eeeeeeh???
sì sì è proprio così

collega (con aria stizzita, stravolta, insofferente: l'aria di chi non ne può più e l'anno prossimo col cavolo che torna a lavorare in questo posto... e io che la invidio perchè ha tutti allievi stranieri, soprattutto di lingua madre araba, con cui io approfitterei per fare un sacco di conversazione!), va be' dicevo, collega: - non mi piace insegnare alle serali
io: - perchè?
collega: - perchè la mattina una spazzata in casa la devo dare
io: - ma anche se lavori la mattina, le pulizie o le fai prima, o le fai il pomeriggio
collega: - ma io ho una casa da tenere
io: - be', pure io. ma vivi da sola?
collega: - sì, MA CONVIVO con il mio ragazzo
io: - ah, allora non sei da sola
collega: - sì invece, CONVIVO con lui..
io (tagliando corto, perchè sta per diventare un dialogo fra sordi): - va be', volevo semplicemente dire che se fossi davvero da sola saresti più libera; invece, dato che hai anche almeno un'altra persona in casa, sei obbligata a tenerla più pulita e ordinata... insomma da sola potresti fregartene, o almeno essere più indulgente con te stessa
collega: - sì sì, per esempio io ho un hobby: mi piace decoupare [da decoupage, ndr] e l'altro giorno avevo tutto il mio tavolo pieno di materiale perchè devo finire dei regalini per pasqua quindi mi ero tutta organizzata.. arriva lui e mi dice che dove arrivo io arriva il disordine
io: - ah..
collega: - capisci? è proprio faticoso, io a lavorare alle serali non mi ci trovo proprio
io: ..
collega: - va be' adesso per il tuo ginocchio devi proprio fare [..bla bla bla, così cosà cosù cosò cosè, bli blo bla...] inoltre io sto studiando per una seconda laurea [pure io, ma non gliel'ho certo detto, ndr], ma solo per fare i punti, ma forse prendo quell'altro indirizzo perchè [..bla bla - spengo l'audio eprchè la sua loquela mi stordisce - ..bla bla]

a quel punto ho chiuso audio ma anche video e tutto ciò che potesse costituire canale di flusso comunicativo fra lei e i miei poveri neuroni.. e PUF! nel bel mezzo DEL SUO PROPRIO DISCORSO, senza che io dicessi BAU, si è TAGLIATA DA SOLA
collega: - [...] ..bla bla infatti quell'esame * devo proprio andare in classe, mi raccomando fai tutto così altrimenti il ginocchio non ti guarisce più * devo andare in classe, ma l'anno prossimo non lavoro più alle serali ciao
[dove ci sono gli * è che proprio non capisco IO il nesso fra i discorsi che lei attacca fra loro, ndr]

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................la gente che si lamenta per forza e sempre e non si gode la vita, o almeno le cose belle che la vita offre non la posso soffrireeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!! (nè aiutare)
è inutile lamentarsi per problemi che non esistono!!!

invece è BELLISSIMO insegnare alle serali, il lunedì si dorme, si circola in casa (ordinata o meno, che importa???) in ciabatte preparando le lezioni, e poi si lavora la sera

..meglio di così..
buonanotte

bahar rimal

sto imparando l'arabo e mi piacerebbe tantissimo riuscire a fare un po' di pratica
non mi dispiacerebbe affatto poter tornare in libia, dove ho fra l'altro lasciato alcuni amici

o forse dovrei scrivere "amici" fra virgolette
in realtà sono più che altro semplici conoscenze, ma iniziate e coltivate nel deserto, dove la sopravvivenza è legata all'impegno di tutti, del gruppo come un ingranaggio che si muove oliato, senza lamentele, nè stanchezze, agli ordini di un capo
così ci si diverte tanto, si ride soprattutto con gli occhi
ci si ripara dal vento caldo che strofina la sabbia sulla pelle, consapevoli che il mondo è tutto racchiuso fra il tramonto e il wadi, fra il fico nato a stento sulla roccia e l'ombra che il fuoco getta alle spalle

si impara e si ride
a guidare all'impazzata sulle dune per chilometri larghi più dell'orizzonte
a cantare senza capire attorno alla cena per terra
a ballare al ritmo delle mani che tamburellano su fondi di pentole lavate con la sabbia
si imparano il tempo e lo spazio, suonando le pietre levigate dai millenni

si impara a dormire coperti da un tetto di stelle

tutto si capovolge: il buio protegge la luce inganna
il caldo di notte s'illumina di calma, la luna non più fredda accompagna dolce il respiro

nel mare di sabbie

01 April 2007

otello






hey
ma non era quel gioco con le pedine bianche e nere?
:P

una giornata uggiosa

Sogno un cimitero di campagna e io là
all'ombra di un ciliegio in fiore senza età
per riposare un poco due o trecento anni
giusto per capir di più e placar gli affanni.

Sogno al mio risveglio di trovarti accanto
intatta con le stesse mutandine rosa
non più bandiera di un vivissimo tormento
ma solo l'ornamento di una bella sposa.

Ma che colore ha una giornata uggiosa?
Ma che sapore ha una vita mal spesa?
Ma che colore ha una giornata uggiosa?
Ma che sapore ha una vita mal spesa?

Sogno di abbracciare un amico vero
che non voglia vendicarsi su di me di un suo momento amaro
e gente giusta che rifiuti di esser preda
di facili entusiasmi e ideologie alla moda.

Ma che colore ha una giornata uggiosa?
Ma che sapore ha una vita mal spesa?
Ma che colore ha una giornata uggiosa?
Ma che sapore ha una vita mal spesa?

Ma che colore ha?
Ma che colore ha?
Ma che colore ha?

Sogno il mio paese infine dignitoso - Ma che colore ha?
e un fiume con i pesci vivi a un'ora dalla casa -
Ma che colore ha?
di non sognare la Nuovissima Zelanda - Ma che colore ha?
Per fuggire via da te Brianza velenosa -

Ma che colore ha? - Ma che colore ha?
una giornata uggiosa?
Ma che sapore ha - Ma che sapore ha?
una vita mal spesa? Ma che colore ha?

Ma che colore ha? - Ma che colore ha?
una giornata uggiosa?
Ma che sapore ha - Ma che sapore ha?
una vita mal spesa? - Ma che colore ha?

Ma che colore ha? - Ma che colore ha?
Ma che sapore ha? - Ma che sapore ha?
- Ma che colore ha?
Ma che colore ha? - Ma che colore ha?
Ma che sapore ha? - Ma che sapore ha?

[Canzone di Lucio Battisti, album Una giornata uggiosa (1980)]

durata: 6' 10''
..magari..