in fondo - in the end

......c......h......i......s......s......à......?......w......h......o......k......n......o......w......s......?

12 June 2008

libri

“Dov’è la cucina?” pensai intensamente in quel momento. Sempre in quel momento lei mi prese per mano e mi guidò nella stanza da letto/soggiorno/studio. C’era un letto accostato alla parete opposta alla porta, una scrivania, libri dappertutto. Libri su scaffali, colonne di libri per terra, libri sulla scrivania, libri sparsi. C’era un vecchio radioregistratore, un posacenere con due filtri schiacciati, alcune bottiglie di birra vuote, una bottiglia di whisky J&B quasi vuota.
I libri avrebbero dovuto rassicurarmi.
Quando vado in una casa per la prima volta controllo se ci sono libri, se sono pochi, se sono molti, se sono troppo ordinati – il che non depone bene – se sono dappertutto – il che depone bene – eccetera, eccetera.
I libri nella piccola casa di Melissa avrebbero dovuto darmi sensazioni positive. Non fu così.

Da Gianrico Carofiglio, Testimone inconsapevole,
Sellerio editore Palermo, 2002,
p.74.

06 June 2008

colpo di fulmine

micidiale

cavoli che sbandata
stomaco stretto
testa fra le nuvole
sorriso a trentadue denti

e ci siamo solo detti ciao
e dati la mano a mezzanotte e tre quarti

04 June 2008

creative what?

- how did you sleep?
- fine fine fine
- how did you eat?
- it was awful, got a stomach ache all night
- so how did you sleep?
- fine fine fine

it is not true we judge others all the time
judging now
can't stand it when people get excited for just being in a group and think that group is special just- because
we'll never get along, unless we practice a lot together
but this we'll know only in the fall

bad feelings about these guys
let us wait and see

17 April 2008

opere di bene

sai che non è vero che non sono impegnative
sto rimandando
perchè non ho voglia di avere impegni se non con me

forse per questo digrigno i denti di notte

12 March 2008

magia

credo che la pittura sia magica.

è l'arte di ingannare l'occhio e, dunque, il cervello.
consapevolmente.
sia da parte dell'autore, sia dello spettatore: un gioco di imbrogli che diverte e arricchisce.
non so perchè.

è fantastico: dal nulla, dal piatto e il più delle volte bianco bidimensionale, il cervello si accende e gode di mondi altri. si sente liberato.
la letteratura, che amo sopra ogni altra cosa, non ha il medesimo effetto.

la pittura, anche quando è tragica, mi fa sorridere.
mi sento come un bambino davanti al trucco di un prestigiatore abile e bonario, disposto ad insegnarmi il logico meccanismo con cui lavora, ma non ad abbandonare l'aura fantastica di mistero che, comunque, lo accompagna.

voglio imparare bene.

24 February 2008

semianyki o la famiglia


poetico
romantico
rutilante
sorprendente
drammatico
caotico
raffinato
disordinato
comico
spassoso
irriverente
geniale
surreale

eccetera

sublime

23 February 2008

neoclassicismo sconvolgente

ho cambiato idea.
forse perchè passano i lustri, o forse perchè a studiare sempre e solo sui libri si prendono sonore cantonate.
dinamico e drammatico; oso sapendo di inoltrarmi su terreno sdrucciolevole: romantico anzichè neoclassico.
non l'avrei mai detto; chi l'avrebbe mai detto? ..nessuno, infatti.
io lo dico, lo penso e lo sottolineo.

la maddalena, poi, ha sedotto il mio occhio scettico.

Canova alla corte degli Zar

Capolavori dall'Ermitage di San Pietroburgo

Mostra a cura di Sergej Androsov e Fernando Mazzocca Canova e lo splendore della scultura alla corte degli Zar . Il più grande e affascinante museo del mondo, l'Ermitage di San Pietroburgo, possiede una delle maggiori raccolte di scultura di tutti i tempi, dalle statue classiche ai marmi moderni, tra cui una straordinaria serie di capolavori, la più vasta esistente ma anche la più prestigiosa per quanto riguarda le opere in marmo di Antonio Canova. Questo insieme eccezionale si è formato nel tempo grazie all'iniziativa degli Zar che, a partire da Pietro il Grande, con Caterina II e i suoi successori, non ebbero tra Settecento e Ottocento rivali nella capacità di acquistare opere d'arte in tutta Europa, in particolare in Italia, con il preciso intento di adeguare la cultura russa ai modelli occidentali. Acquistando o ordinando appositamente le loro statue a Roma, gli zar, e altri raffinati collezionisti russi come i principi Jusupov o Demidov, consacravano, in gara con altri sovrani e aristocratici europei, il primato della scultura prodotta in Italia nella prima metà dell'Ottocento da artisti diventati famosi e richiesti in tutto il mondo. Pietro Tenerani, Lorenzo Bartolini, Carlo Finelli, Luigi Bienaimé, Giovanni Dupré, ma anche l'inglese John Gibson o il tedesco Emil Wolff seppero infatti tenere alta la fama dei loro grandi maestri, Canova e Thorvaldsen, affermandosi come i cosiddetti “classici moderni”, eredi di una tradizione che aveva ancora i suoi punti di riferimento nel fascinoso repertorio della mitologia e nell'antico visto come modello insuperabile di bellezza. La mostra Il Comune di Milano con l'Assessorato alla Cultura, Palazzo Reale e 24 ORE Motta Cultura presentano una grande mostra che esporrà un numero davvero elevato, considerando la difficile movimentazione dei marmi, di sculture (circa quaranta) selezionate dalle raccolte dell'Ermitage, con l'intento non solo di ricostruire, attraverso gli acquisti più importanti, le tappe di un'affascinante avventura collezionistica, ma anche di evocare, attraverso una serie di capolavori molti dei quali ritornati per la prima volta nella loro terra d'origine, le vicende della scultura in Italia, in particolare a Roma, dopo la svolta determinata dall'affermazione di Canova che per decenni venne considerato il maggior artista del mondo occidentale. La presenza di ben sette opere di Canova, tra cui tre capolavori assoluti come la Danzatrice, l'Amorino alato e la Maddalena penitente, e di altrettanti capolavori, tra cui alcuni inediti, come Le Ore Danzanti di Finelli, la Flora e la Psiche svenuta di Tenerani, l'Amore che abbevera le colombe di Bienaimé, la Ninfa dello scorpione e La Fiducia in Dio di Bartolini, il Bacchino malato di Dupré - che verrà per la prima volta confrontato con il famoso Bacchino (noto anche come l'Ammostatore) di Bartolini - rende questa mostra un evento speciale. Un'esposizione che renderà possibile scoprire il gusto degli zar, in particolare quello di Nicola I, più di tutti legato all'Italia come dimostra il viaggio intrapreso nel 1845 tra Roma, Firenze, Venezia e Bologna, dove acquistò e ordinò opere importanti, privilegiando appunto la scultura che potè conoscere direttamente visitando gli studi dei maestri protagonisti di questa mostra. In sezioni dedicate ai temi e alle iconografie predilette, la mostra ripercorrerà gli sviluppi dell'arte statutaria in Italia nel corso di quel mezzo secolo (la prima metà dell'Ottocento) che è stato uno dei momenti più alti della sua storia. Curata sotto il profilo scientifico da due illustri studiosi come Sergej Androsov - Direttore del Dipartimento Rinascimentale dell'Ermitage - e Fernando Mazzocca - noto studioso e critico d'arte -, sarà allestita nelle sale più belle di Palazzo Reale, dove si cercherà di evocare l'atmosfera dell'Ermitage e delle grandi raccolte dell'epoca, grazie anche alla presenza dei monumentali vasi in pietre rare eseguiti per gli zar nelle prestigiose manifatture di Petergof, Ekaterinburg e Kolyvan. La mostra si terrà dal 14 febbraio al 1 giugno 2008 nelle Sale dell'ex Museo della Reggia di Palazzo Reale, una sede e un allestimento di grandissima suggestione. Accompagnerà la mostra un grande libro con importanti testi critici e una campagna fotografica realizzata per l'occasione da Aurelio Amendola, fotografo tra i più importanti nel campo della scultura.

http://www.touringclub.it/qui/evento.asp?area=agenda&Key=17557

finalmente



dopo tanto ascoltare e guardare per nulla, ieri sera un concerto magnifico.
l'orchestra era quella dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma; il direttore Antonio Pappano.
in occasione del centenario della fondazione dell'orchestra, hanno riproposto il concerto del 1908. Rossini, Behetoven, Mozart, Wagner.

sublime.

***
da http://romaspettacoli.blog.excite.it/permalink/505502

Pappano, Parma, 22 - 24 febbraio

Antonio Pappano, doppio debutto per la Stagione Concertistica del Teatro Regio di Parma Eccezionale appuntamento con l’acclamato direttore e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia che festeggia cento anni di storia e di musica Auditorium Niccolò Paganini venerdì 22 febbraio 2008, ore 20.00 domenica 24 febbraio 2008, ore 17.00
Eccezionale e doppio l’appuntamento a Parma con la bacchetta di Antonio Pappano che all’Auditorium Paganini sarà per due volte – venerdì 22 febbraio 2008 ore 20.00 (turno A) e domenica 24 febbraio 2008 ore 17.00 (turno B) – sul podio dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Nell’ambito della prestigiosa tournée che celebra il centenario della fondazione dell’Orchestra e unicamente per la Stagione Concertistica del Teatro Regio di Parma, sono due i programmi per i due concerti. Il primo programma ripropone le stesse musiche prescelte il 16 febbraio 1908 in occasione del debutto della muova formazione con la Sinfonia dall’Assedio di Corinto di Rossini, la Sinfonia n. 3 Eroica di Beethoven, l’Andante e il Minuetto dalla Serenata K525 di Mozart, il “Mormorio della foresta” dal Siegfried di Wagner, l’ouverture dal Tannhäuser ancora di Wagner. Per il concerto di domenica un eccellente banco di prova per l’orchestra e il suo direttore musicale sarà il tuffo nel tardo romanticismo rappresentato da due capolavori di Johannes Brahms con Sinfonia in fa maggiore n. 3 op. 90 e la Sinfonia in mi minore n. 4 op. 98.

L’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia è stata la prima compagine italiana a dedicarsi esclusivamente al repertorio sinfonico in un paese ancora dominato dal teatro d’opera. Fu il 16 febbraio 1908, ultimati i restauri dell’Anfiteatro Corea - una sala per spettacoli edificata sui resti del Mausoleo di Augusto – che a Roma si inaugurava un nuovo auditorium, che a partire dall’anno seguente prenderà il nome di Augusto, con la nascita di un’orchestra che con gli anni si chiamerà definitivamente Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. In questo ultimo secolo sul podio della formazione sinfonica si sono esibiti i nomi più illustri della storia della musica, grandi direttori e compositori come Gustav Mahler, Richard Strauss, Claude Debussy, Igor Stravinkij, Bruno Walter, Arturo Toscanini, Wilhelm Furtwaengler, Leopold Stokowski, Herbert von Karajan, Leonard Bernstein. Per celebrare i primi cento anni di vita l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ripropone lo stesso identico programma di cento anni addietro che, secondo il gusto dell’epoca, prevedeva due pezzi brillanti, uno all’inizio e l’altro in chiusura, a incorniciare capolavori sinfonici abbinando Mozart e Rossini, Wagner e Beethoven. Nel 1908 sul podio c’era il direttore d’orchestra Giuseppe Martucci e cento anni dopo a salirvi è il Direttore Musicale dell’Orchestra, Antonio Pappano.

Nato a Londra da genitori italiani, Antonio Pappano si è immediatamente imposto all’attenzione internazionale già dalle prime e brillanti apparizioni alla Staatsoper di Vienna, al Festival di Bayreuth, sul podio dei Berliner Philharmoniker. Dopo aver ricoperto incarichi in prestigiosi teatri Pappano è da sei anni Music Director del Covent Garden di Londra e, al suo terzo anno da Direttore Musicale dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ha già guidato la compagine in tournée in Spagna, Austria, Germania, Svizzera, Gran Bretagna, Russia e Giappone. Numerosi i riconoscimenti ottenuti dalle sue incisioni. Nel 2005 è stato nominato “Direttore dell’anno” dalla Royal Philharmonic Society; è stato inoltre insignito del Premio “Abbiati” 2005 della Critica Musicale Italiana per le produzioni dell’Accademia di Santa Cecilia.

GIOACHINO ROSSINI (1792 – 1868)
Le siège de Corinthe. Ouverture

LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770 – 1827)
Sinfonia in mi bemolle maggiore n. 3 op. 55 Eroica
Allegro con brio - Larghetto
Scherzo. Allegro - Allegro molto

WOLFGANG AMADEUS MOZART (1756 – 1791)
Andante e Minuetto dalla Serenata in sol maggiore K 525
Eine kleine Nachtmusik

RICHARD WAGNER (1813 – 1883)
Siegfried. “Mormorio della foresta”
Tannhäuser. Ouverture

Questo è il concerto del Centenario dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia;
esso ripropone il programma del concerto inaugurale dell’Istituzione, tenutosi il 16 febbraio 1908.

ANTONIO PAPPANO

Antonio Pappano è Direttore Musicale dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dal 1 ottobre 2005; già dal settembre 2002 è Music Director del Covent Garden di Londra. In passato ha ricoperto altri incarichi di prestigio: nel 1990 viene nominato Direttore Musicale della Norske Opera di Oslo, teatro del suo debutto internazionale, e dal 1991 al 2002 ricopre lo stesso ruolo al Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles. Nato a Londra da genitori italiani nel 1959, studia piano, composizione e direzione d’orchestra negli Stati Uniti. Fra le tappe più prestigiose della sua carriera sono da ricordare il debutto alla Staatsoper di Vienna nel 1993, quando, sostituendo all’ultimo minuto Christoph von Dohnányi, ottiene unanimi consensi, nonché i debutti al Metropolitan di New York nel 1997 e al Festival di Bayreuth nel 1999. Pappano ha diretto molte tra le maggiori orchestre del mondo, tra cui New York Philharmonic, Berliner Philharmoniker, Concertgebouw, Bayerisches Rundfunkorchester, London Symphony. Nel 1997 è stato inoltre nominato Direttore Ospite Principale della Israel Philharmonic Orchestra. Antonio Pappano registra in esclusiva per la EMI Classics. Numerosi i riconoscimenti ottenuti dalle sue incisioni. Nel 2005 è stato nominato “Direttore dell’anno” dalla Royal Philharmonic Society; è stato inoltre insignito del Premio “Abbiati” 2005 della Critica Musicale Italiana per alcune produzioni dell’Accademia di Santa Cecilia. Al suo terzo anno da Direttore Musicale dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ha già guidato la compagine ceciliana in tournée in Spagna, Austria, Germania, Svizzera, Gran Bretagna, Russia e Giappone, ottenendo sempre un grande successo di pubblico e critica. Nel 2007 sono stati pubblicati due CD dedicati a C?ajkovskij (Ouvertures & Fantasies e le ultime tre Sinfonie del grande autore russo), ed uno con la violoncellista Han-Na Chang dal titolo Romance; lo scorso ottobre è uscito un CD/DVD, dedicato a Respighi, che contiene anche un film-documentario in cui Pappano introduce la Trilogia Romana sullo sfondo degli splendidi scenari della Città Eterna.

ORCHESTRA DELL’ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA
Direttore Musicale Antonio Pappano
Direttore Assistente Carlo Rizzari
L’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia è stata la prima in Italia a dedicarsi esclusivamente al repertorio sinfonico, promovendo prime esecuzioni di importanti capolavori del Novecento. Dai primi del ‘900 a oggi l’Orchestra ha tenuto circa 14.000 concerti collaborando con i maggiori musicisti del secolo: è stata diretta, tra gli altri, da Mahler, Debussy, Strauss, Stravinskij, Hindemith, Toscanini, Furtwängler, De Sabata e Karajan. I suoi direttori stabili sono stati Bernardino Molinari, Franco Ferrara, Fernando Previtali, Igor Markevitch, Thomas Schippers, Giuseppe Sinopoli, Daniele Gatti, Myung-Whun Chung. Dal 1983 al 1990 Leonard Bernstein ne è stato il Presidente Onorario. Dal 2005, Antonio Pappano è il nuovo Direttore Musicale. Fra i più prestigiosi impegni dell’Orchestra è da segnalare la presenza alle manifestazioni per i 100 anni dei Proms (prima orchestra italiana ospite del prestigioso festival londinese). Con Myung-Whun Chung (direttore principale dal 1997 al 2005) l’Orchestra ha tenuto concerti in Spagna, Portogallo, Belgio e ha svolto numerose tournée in Estremo Oriente. Oltre agli appuntamenti annuali con i più importanti festival musicali italiani, nel 2001 è stata la prima orchestra italiana ospite della Philharmonie di Berlino, la storica sede dei Berliner Philharmoniker. Nel 2003 l’Orchestra ha partecipato alle celebrazioni per la riapertura del Teatro La Fenice di Venezia, nel 2004 ha trionfato alla Triennale di Colonia, e nel 2005 è tornata al Festival delle Notti Bianche di San Pietroburgo. Durante la stagione 2005-2006 ha suonato a Madrid con Rostropovic?, a Budapest, al Palau de la Musica di Barcellona e alla Semperoper di Dresda (Stabat Mater di Rossini diretto da Pappano). La stagione 2006-07 si è aperta con il grande successo raccolto dall’Orchestra e da Pappano al Teatro La Fenice di Venezia e alla Scala, dopo cinquant’anni di assenza dal grande teatro milanese. Nel marzo 2007 l’Orchestra ha svolto, sempre con Pappano, una tournée in Germania, Svizzera e Austria, con tappe prestigiose come il debutto al Musikverein di Vienna, dove il pubblico ha tributato alla compagine ceciliana calorosi applausi e critiche entusiastiche. Nell’estate 2007, l’Orchestra ha riscosso altri grandi successi ai Proms di Londra (luglio 2007) e nel corso della lunga tournée in Giappone del luglio scorso. L’attività discografica è stata in questi ultimi anni molto intensa: tra le ultime incisioni, premiate con prestigiosi riconoscimenti (Diapason d’Or, Nomination per il Grammy Award), segnaliamo una serie di CD, diretti da Chung, dedicati alla musica sacra in occasione dell’anno giubilare. Nel 2007 sono stati pubblicati per l’etichetta EMI due CD dedicati a C?ajkovskij (Ouvertures & Fantasies e le ultime tre Sinfonie del grande autore russo) e uno con la violoncellista Han-Na Chang dal titolo Romance. L’ultima pubblicazione, sempre per la EMI e con la direzione di Pappano, è dedicata alla Trilogia Romana di Ottorino Respighi.

21 February 2008

gambe rattrappite

alla faccia del programma primaverile: ogni sera su una poltrona diversa, ma sempre scomoda, stretta, soffocante e inutile.

il petroliere sarà pure candidato a otto (!) premi oscar; io gli darei al massimo il premio per l'assoluta insulsaggine. chiamatemi pure superficiale.

il mercante di venezia nell'allestimento di stasera: da rabbrividire. e non ho altri commenti. il buon shakespeare si sta rivoltando nella tomba da ore e credo non smetterà molto presto. non mi capacito della quantità di repliche previste.

necessito stretching e ginnastica.
buonanotte.

18 February 2008

vive le tour..

..le tour est mort
pensavo non ci fosse nulla di peggio dello sport guardato (sia dal vivo, sia in televisione).
ho scoperto che peggio dello sport guardato ci sono i film sullo sport.
così pensavo non ci fosse nulla di peggio che guardare i film sullo sport.
stasera ho scoperto i documentari sullo sport.
spero davvero, per il bene dell'umanità, che non ci sia niente di peggio che guardare i documentari sullo sport.
(e uno sport insulso come il cilismo, poi)

diciotto plumbei minuti che sono sembrati centottanta
adesso mi tolgo le lenti rinsecchite dalle iridi
e dormo

vie privée

che dire?
il manifesto è molto bello

informazione riservata

leggo qui http://nuovecronache2000.blog.kataweb.it/2008/01/25/7/
e riporto pari pari

***

Venerdì, 25 Gennaio 2008

Vite non parallele

Di passaggio a Parma, Morando Morandini ( quello del famoso, omonimo “Dizionario dei film “) ha dichiarato che “fare il critico cinematografico gli ha evitato di dover fare il giornalista , mestiere decaduto e degradato al pari dell’intera società “ ( per farsene un’idea, consiglio la lettura del pamphlet di Marco Travaglio “ La scomparsa dei fatti” ) .Propongo di confrontare queste dichiarazioni con quelle rilasciate alla tv locale dal direttore dalla Gazzetta di Parma Giuliano Molossi, : “Il nostro padrone è l’Unione Parmense degli industriali , lo sanno tutti. Per questo è ovvio che, per volere della proprietà, dobbiamo tacere alcune notizie”…..” Nessuna mezza verità, nessuna bugia, ma solo l’occultamento di alcune verità “ .

Dunque, l’uno ringrazia il cielo per non aver dovuto sporcarsi le mani e la coscienza nella melma mediatica nostrana e l’altro confessa candidamente e senza un minimo di resipiscenza di essere un gazzettiere al servizio di qualche potente baronetto locale ( con la tacita approvazione - presumo - di tutti i benpensanti parmigiani , che non sembrano sconvolti più di tanto di avere come unica fonte d’informazione locale poco più del gazzettino ufficiale di un’istituzione privata, ossia l’Unione Industriali di Parma ) .

Il tutto in barba alla legge n. 69 del 1963 sull’ordinamento della professione di giornalista che all’articolo 2 stabilisce che “ è diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui, ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservare sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede.. “ nonché “promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi, la cooperazione fra giornalisti e la fiducia tra la stampa ed i lettori”.

Dov’è l’Ordine dei giornalisti, che in teoria dovrebbe far rispettare quella legge ?

Parma, 23/1/2008

17 February 2008

opvi8ec

è stato uno spettacolo semplice e memorabile, in un allestimento fatto di luci, movimenti, gesti, danze, maschere, scatti, versi, colori, costumi, musica.. sì! la musica e i gorgoglii strampalati del coro che si sono susseguiti con naturalezza (o con affettazione calcolata e consapevole, provocatoria: divertente); ma fatto soprattutto di parole, attuali da 2422 anni.

che spettacolo.

Gli Uccelli (Ὄρνιθες) è il titolo di una commedia dell'autore greco Aristofane, scritta nel 414 a.C. Narra di due cittadini ateniesi, Pistetero ed Evelpide, che fuggono dalla città cercando un mondo ideale, ovvero quel posto indefinito fra terra e cielo dove regnano le creature alate. Qui arrivati, si propongono e vengono accettati come fondatori della città degli uccelli, chiamata Nubicuculia (alla greca Nefelococcigia), ed escogitano un furbesco ricatto ai danni degli déi dell'Olimpo. Molte però saranno le scocciature e gli intralci con cui il nuovo stato e i suoi governanti dovranno aver a che fare.

La commedia, già dalle prime battute, si propone come una stoccata satirica al modo di vivere ateniese e soprattutto al potere bolso e tiranneggiante della magistratura; è altresì molto interessante, e ancora oggi motivo di riflessione, scoprire col progredire dell'azione scenica quanto si riveli di nuovo (e di vecchio) nella neonata Nubicuculia, rispetto alle città-stato esistenti all'epoca.



Testo completo de "Gli uccelli" di Aristofane

PS ..ma Wikipedia sarebbe stata possibile senza la rete?..

i sommersi e i salvati

[...] l'insegnamento non è solo un affare di "metodo", ma di "maniera". Se hai solo un metodo, gli allievi più bravi ti seguono, ma quelli in difficoltà li hai già persi. Non è colpa del sistema-scuola. La scuola è fatta di professori. E là dove il mondo del lavoro discrimina, l'urbanistica ghettizza e la società condanna, la scuola può dare ancora una possibilità.

Daniel Pennac

il migliore artista

leggo questo testo e lo riporto qui pari pari.
mi piace.

è pittore, scultore, designer, architetto: è sicuramente l'artista più leggendario che sia mai esistito.
più ammirato, più rispettato, più temuto: eppure pochi ne conoscono il nome e ancora meno sanno riconoscere i suoi capolavori.
le sue opere sono sparse per il mondo e sono talemnte numerose che non possono essere conservate nei musei, e sebbene i musei ne possiedano molte, sono ben in numero superiore quelle che si trovano fuori nelle città, nei palazzi pubblici e privati, nei giardini e nelle campagne. forse si potrebbe dire che è più facile trovarne nei luoghi semplici, umili e poveri: dove non c'è la presunzione di mantenere tutto sempre pulito e lucido, intatto e immutabile.
è un personaggio schivo, poco pubblico, non si incontra mai nelle riunioni e nelle assemblee e mai e poi mai nelle feste e nelle celebrazioni. lui arriva dopo, all'apparenza sempre in ritardo, in realtà puntuale e affidabile come null'altro al mondo, mai una scusa, un'assenza, una defezione, una malattia.
lavora sempre, indefessamente, e si può dire che nessuno lo abbia mai visto con le mani in mano: a qualsiasi ora del giorno e della notte scava, incide, colora, crea e non necessariamente in silenzio, anzi talvolta facendosi precedere da boati assordanti, eruzioni di vulcani, lampi, tuoni.
si avvale dell'aiuto dei più straordinari agenti atmosferici, umidità, pioggia, vento, neve, gelo, siccità, calura e tutti, sotto la sua magistrale guida, operano a livelli di perfezione assoluta, decisamente padroni di se stessi e del proprio talento, incapaci di sbagliare.
non teme alcuna critica, alcun giudizio, alcun attacco: è umile e tollerante, paziente come nient'altro al mondo: sa aspettare, calmo, meticoloso, persistente ma non insistente, imperscrutabile e imprevedibile nella sua genialità, conscio del suo potere sull'uomo e sulla natura.

è il Tempo che passa, se lo incontrate ammiratelo e sbalordite del suo splendore.

di Michele De Lucchi
su "La repubblica delle donne" del 16 febbraio 2008

cauterizzare subito

possibile che nessuno si accorga che sotto la scorza, la corazza, si nasconde un cuore? per sua natura, il cuore è fragile ed è molto facile sbrecciarlo
possibile che ogni volta che il mio cuore viene sbrecciato io reagisca rinforzando gli strati della scorza, dello scudo che me lo avvolgono? be’, sì: è possiblile.
infatti fra il pomeriggio tardo di ieri e quello di oggi già due avvenimenti mi hanno un po’ ferito.
"non fa nulla", continuo a ripetermi.
"non ne avevano intenzione".
il primo personaggio non ci sta con la testa, bada ai fatti suoi, non è pronto per invitarti, né per tener conto di questo o quel particolare. Non si rende conto.
il secondo personaggio (o gruppo di personaggi), ancora meno. Non l’hanno fatto apposta. si sono trovati così per caso e non possono mica farti partecipe tutte le volte.
eppure io dei particolari mi ricordo e partecipi faccio sempre tutti.
sarà la mia indole aperta.
sarà il mio cuore che, appunto, non ce la fa più a starsene rinchiuso dietro alla scorza, allo scudo. al guscio.
il mio cuore vorrebbe uscire all’aria aperta a respirare, senza il pericolo – né il timore – di essere ferito ad ogni istante.
eppure sono io che ho rifiutato il cortese invito di altri personaggi (meno pericolosi perché meno vicini, ma che proprio per questo non hanno vinto la stanchezza che mi era calata addosso).
che mi serva di lezione e che il mio cuore impari, una buona volta. ma che cosa pretende? la vita è una giungla e farebbe bene a rafforzarsi, anziché illudersi tutte le volte.
credo di essere sulla strada verso misantropia e solitudine. una strada dalla quale pensavo di provenire, sbagliando. pensavo di allontanarmene, invece ogni giorno mi rendo conto di scivolare un pochettino all’indietro. ora invece so che, quando sto bene, sono gambero. arrivassi almeno a fare come il granchio, che si sposta in orizzontale, un po’ a destra e un po’ a sinistra, un po’ qua e un po’ là.. finendo però sempre per bazzicare lo stesso circondario..

possibile che nessuno si accorga che sotto questo carapace ho solo voglia di vivere in pace?

16 February 2008

marco

grazie.



GRAZIE A TE
mi ha risposto, guardandomi negli occhi.

15 February 2008

14 February 2008

svalentino




ho sempre pensato fosse una festa finta per superficiali
continuo a pensarlo
ma mi sento superficiale e voglio fingere

o forse, semplicemente, mi piacciono molto le feste.

il nostro svalentino sarà con i fiocchi
osannando a bacco, apollo, hermes
eros, magari

ma venere?
per carità!

13 February 2008

frastornata narcolessia

p ha dormito per tutto il primo atto
io ho seguito con attenzione

tutti molto bravi
un po' di horror vacui, sia visivo che sonoro

ed ora a nanna, chè domani ci si alza prestino

couscous bissamaka

cena con compagni di arabo a base di couscous

impostata
strana in un senso inafferrabile, che inseguo per definire fin dall'anno scorso
mi fa piacere aver approfondito la conoscenza dei compagni

so di non sapere
lo sapevo pure prima
ma stasera si è ribadito

però abbiamo riso
mi fa piacere che almeno con questi il ghiaccio si sia abbastanza rotto
speriamo continui

seguirà foto (non so se la pubblicherò)

mi brillano gli occhi

ho imparato il tratteggio, un primo modo per rendere il chiaroscuro degli oggetti e farli sembrare tridimensionali.
spero di pubblicare presto i miei lavori

che so, in una sezione dedicata?

sorrido

11 February 2008

les amants

da vedere
e forse anche rivedere

infatti le parole non servono

in-v/f-ischiarsi

sto interrogando a tappeto da almeno dieci giorni
ho perfino controllato i quadernoni ad anelli
volevo vedere se e come li tengono in ordine, se svolgono gli esercizi, riassumono i libri, realizzano le mappe, compilano le fasce del tempo. pensavo che all'inizio del secondo quadrimestre di terza media si dovessero, in qualche modo, tirare le somme. invece devono ancora colmare lacune profondissime, capire come si organizza un raccoglitore, acquisire un metodo di studio, diventare da bimbi ignari a ragazzini consapevoli almeno di non sapere, di doversi attivare.
insomma devono ancora svegliarsi.

vivono nel torpore, nella pigrizia, nella saccenza, nel mondo del lasciar correre, delle alzate di spalle. ma questo non è soltanto il loro mondo e modo: è prima di tutto quello dei loro genitori. questo è il dramma.

ho compilato i registri, messo in moto l'auto, imboccato la via del ritorno.

per tirarmi su, meglio pranzare con vecchie amicizie e cercare di voltare pagina.
nel pomeriggio sicuramente mi allenerò un po' per continuare a scrollarmi di dosso queste brutte sensazioni.
poi un film in francese e una birra in compagnia, che non fanno mai male.

"massì," potrei dire "in fondo me li sono già scollati di dosso, questi svogliati buoni a nulla, nullafacenti e perdigiorno. in fondo, conduco una vita spensierata e ricca di iniziative, di persone, di suoni, colori, sapori, di arti fra le più svariate, fruite e praticate. io sono consapevole.
chisseliricorderàpiù, da giugno in poi?"

eppure (questo è il mio problema) il mio non è solo un mestiere, ma una passione. e io me li ricorderò, questi allievi, come ricordo ancora quelli degli anni passati. non potrò fare a meno di provare un senso di rimorso, di inadeguatezza, di incompetenza. lieve, senz'altro, perchè saprò di aver messo in atto, fin da ora e da ben prima, direi dall'inizio, tutto quanto era in mio potere per rimediare alle loro mancanze. eppure..

non me li scollo più.

09 February 2008

did i mention i'm a coffee-person?

primavera

fra poco arriva
ma è già qui
i muscoli allentano una tensione inconscia

ti aspetto per un tè

con il chiaro fuori
il sorriso dentro

stasera il concerto sarà divertente
di sicuro

07 February 2008

il giardino dei ciliegi




http://www.teatrodue.org/view.php?table=catalog&ID=20&lang=ita#season

who cares?

decided to start here again
guess consequences are not likely to be so important now

-and this is definitely a better blog system

I'm back.