in fondo - in the end

......c......h......i......s......s......à......?......w......h......o......k......n......o......w......s......?

23 February 2008

neoclassicismo sconvolgente

ho cambiato idea.
forse perchè passano i lustri, o forse perchè a studiare sempre e solo sui libri si prendono sonore cantonate.
dinamico e drammatico; oso sapendo di inoltrarmi su terreno sdrucciolevole: romantico anzichè neoclassico.
non l'avrei mai detto; chi l'avrebbe mai detto? ..nessuno, infatti.
io lo dico, lo penso e lo sottolineo.

la maddalena, poi, ha sedotto il mio occhio scettico.

Canova alla corte degli Zar

Capolavori dall'Ermitage di San Pietroburgo

Mostra a cura di Sergej Androsov e Fernando Mazzocca Canova e lo splendore della scultura alla corte degli Zar . Il più grande e affascinante museo del mondo, l'Ermitage di San Pietroburgo, possiede una delle maggiori raccolte di scultura di tutti i tempi, dalle statue classiche ai marmi moderni, tra cui una straordinaria serie di capolavori, la più vasta esistente ma anche la più prestigiosa per quanto riguarda le opere in marmo di Antonio Canova. Questo insieme eccezionale si è formato nel tempo grazie all'iniziativa degli Zar che, a partire da Pietro il Grande, con Caterina II e i suoi successori, non ebbero tra Settecento e Ottocento rivali nella capacità di acquistare opere d'arte in tutta Europa, in particolare in Italia, con il preciso intento di adeguare la cultura russa ai modelli occidentali. Acquistando o ordinando appositamente le loro statue a Roma, gli zar, e altri raffinati collezionisti russi come i principi Jusupov o Demidov, consacravano, in gara con altri sovrani e aristocratici europei, il primato della scultura prodotta in Italia nella prima metà dell'Ottocento da artisti diventati famosi e richiesti in tutto il mondo. Pietro Tenerani, Lorenzo Bartolini, Carlo Finelli, Luigi Bienaimé, Giovanni Dupré, ma anche l'inglese John Gibson o il tedesco Emil Wolff seppero infatti tenere alta la fama dei loro grandi maestri, Canova e Thorvaldsen, affermandosi come i cosiddetti “classici moderni”, eredi di una tradizione che aveva ancora i suoi punti di riferimento nel fascinoso repertorio della mitologia e nell'antico visto come modello insuperabile di bellezza. La mostra Il Comune di Milano con l'Assessorato alla Cultura, Palazzo Reale e 24 ORE Motta Cultura presentano una grande mostra che esporrà un numero davvero elevato, considerando la difficile movimentazione dei marmi, di sculture (circa quaranta) selezionate dalle raccolte dell'Ermitage, con l'intento non solo di ricostruire, attraverso gli acquisti più importanti, le tappe di un'affascinante avventura collezionistica, ma anche di evocare, attraverso una serie di capolavori molti dei quali ritornati per la prima volta nella loro terra d'origine, le vicende della scultura in Italia, in particolare a Roma, dopo la svolta determinata dall'affermazione di Canova che per decenni venne considerato il maggior artista del mondo occidentale. La presenza di ben sette opere di Canova, tra cui tre capolavori assoluti come la Danzatrice, l'Amorino alato e la Maddalena penitente, e di altrettanti capolavori, tra cui alcuni inediti, come Le Ore Danzanti di Finelli, la Flora e la Psiche svenuta di Tenerani, l'Amore che abbevera le colombe di Bienaimé, la Ninfa dello scorpione e La Fiducia in Dio di Bartolini, il Bacchino malato di Dupré - che verrà per la prima volta confrontato con il famoso Bacchino (noto anche come l'Ammostatore) di Bartolini - rende questa mostra un evento speciale. Un'esposizione che renderà possibile scoprire il gusto degli zar, in particolare quello di Nicola I, più di tutti legato all'Italia come dimostra il viaggio intrapreso nel 1845 tra Roma, Firenze, Venezia e Bologna, dove acquistò e ordinò opere importanti, privilegiando appunto la scultura che potè conoscere direttamente visitando gli studi dei maestri protagonisti di questa mostra. In sezioni dedicate ai temi e alle iconografie predilette, la mostra ripercorrerà gli sviluppi dell'arte statutaria in Italia nel corso di quel mezzo secolo (la prima metà dell'Ottocento) che è stato uno dei momenti più alti della sua storia. Curata sotto il profilo scientifico da due illustri studiosi come Sergej Androsov - Direttore del Dipartimento Rinascimentale dell'Ermitage - e Fernando Mazzocca - noto studioso e critico d'arte -, sarà allestita nelle sale più belle di Palazzo Reale, dove si cercherà di evocare l'atmosfera dell'Ermitage e delle grandi raccolte dell'epoca, grazie anche alla presenza dei monumentali vasi in pietre rare eseguiti per gli zar nelle prestigiose manifatture di Petergof, Ekaterinburg e Kolyvan. La mostra si terrà dal 14 febbraio al 1 giugno 2008 nelle Sale dell'ex Museo della Reggia di Palazzo Reale, una sede e un allestimento di grandissima suggestione. Accompagnerà la mostra un grande libro con importanti testi critici e una campagna fotografica realizzata per l'occasione da Aurelio Amendola, fotografo tra i più importanti nel campo della scultura.

http://www.touringclub.it/qui/evento.asp?area=agenda&Key=17557

No comments: