in fondo - in the end

......c......h......i......s......s......à......?......w......h......o......k......n......o......w......s......?

12 January 2009

home sweet home (?)

qualcuno mi scrive:
"Sono preoccupato perché non hai ancora mandato nessun messaggio via
FB. Colpa dell'Argentina????"

forse.
e anche del Cile, se è per questo.

colpa della luna piena, delle giornate gelide e terse che si riflettono nelle distese di neve, qui, e della Croce del Sud e di Orione a testa in giù là in fondo, di fronte all'Antartide.

e forse anche del fatto che non sono ancora tornata a casa, sebbene il lavoro sia ricominciato.
non sono tornata a casa fisicamente, dato che il riscaldamento era in blocco e ho dormito da un'amica la prima sera e dai miei la seconda; non sono tornata a casa con la testa, perchè sto ancora guardando le pianure sterminate di cespugli con i branchi di guanachi, gli armadilli, le lepri giganti; la Polvere. dondolando su una barca vedo i leoni marini, i cormorani, gli albatros; gli Oceani; e sto ammirando i condor che salivano lungo spirali di aria, senza fatica, inquietanti; il Vento.

mentre viaggiavo scrivevo a casa e mettevo in copia i nuovi amici, incontrati in giro per caso e per fortuna; ora da casa scrivo a voi, amici nuovi e lontani che ho la fortuna di aver conosciuto per un pizzico brillante di tempo, e metto in copia gli amici vicini che a poco a poco rivedrò e che mi aiuteranno a far brillare anche il tempo di qui (poverini, nella nebbia e nel lavoro di tutti i giorni, che compito ingrato! eppure, dato che ci riescono, sono dei GRANDI, non trovate?) e comunque.. sanno già che tenterò di convincerli a venire nel prossimo viaggio.

ho ripensato alle interviste che mi avete rilasciato, una più bella dell'altra, ognuna con qualcosa di voi che mi rimarrà per sempre. grazie, anche a quelli che non me ne hanno date per mancanza di tempo, ma anche perchè ..in fondo non ce n'era bisogno.

vi ho chiesto (perchè mi sono chiesta): ma chi è un viaggiatore?
le risposte me le aspettavo, ma anche no: mi hanno sorpreso e messo in subbuglio ogni volta. le raccolgo e le faccio mie, sono le mie adesso, grazie a voi. ma fatemi sapere se volete aggiungere qualcosa.

un viaggiatore è un curioso. instancabile, adattabile, non protesta.
reagisce con decisione alle ingiustizie, ma si adatta come l'acqua al recipiente, nel caso la questione sia di poca importanza.
e le questioni sono quasi sempre di poca importanza.
un viaggiatore non si ferma, viaggia costantemente, indipendentemente dal luogo e dal momento in cui si trova. duecento metri sono un mondo, due minuti un'eternità da sogno. e la parola 'casa' non ha un gran senso. figuriamoci 'nazionalità'.
un viaggiatore scatta foto. condivide emozioni e se sono forti, o se è solo, le terrà in serbo per scartarle in futuro come un pacco regalo proveniente dal passato, ma pensato apposta per la giusta occasione e le persone che ne siano degne.
un viaggiatore mangia senza orari, assaggia tutto, beve acqua e all'occasione qualche distillato del luogo. ma un viaggiatore cerca di rimanere sano e sobrio, per non ammalarsi, per non perdersi e per non perdere niente, per stare in forma e proseguire senza intoppi.

un viaggiatore ha la torcia frontale, il coltellino multifunzione, le pastiglie per rendere potabile l'acqua, la bussola, l'altimetro, il coprizaino, il lucchetto, il doppiofondo nelle scarpe per nascondere i soldi; il passaporto appiccicato alla pelle.
ma il viaggiatore si muove al buio, taglia un frutto con i canini dopo averlo sfregato un po' sulla maglietta, beve una bibita dolciastra perchè non c'era altro al negozietto della frontiera, chiede la direzione ai passanti del posto e a tutti i viandanti nei cui occhi riconosce la sua stessa luce e che condividono il suo percorso ma nella direzione inversa; un viaggiatore si bagna della pioggia del momento, anche dentro lo zaino e fino alle mutande, e si asciuga con il sole che è di tutti; e, sì: nasconde i soldi da qualche parte, perchè il mondo non ospita solo viaggiatori puri e curiosi, purtroppo, e si cuce addosso il passaporto, che però gli pesa sul cuore come una chiave di piombo, necessaria ad aprire l'ultima e più resistente delle barriere.
un viaggiatore rispetta.
un viaggiatore comunica. le lingue ufficiali non hanno importanza: gesti, sguardi e soprattutto sorrisi sono il codice universale di chi ama il mondo.
un viaggiatore abita la natura ed esplora le città, legge tanto e dorme quando riesce, balla e canta ai ritmi di chi vive lì da secoli o da poco tempo; un viaggiatore perde il senso del tempo.

tutti quelli con cui ho parlato mi hanno dato questi e altri spunti, che di proposito non vado a rivedere. voglio mandarvi un'email maldestra e sbordacciata come quelle che si mandano dall'ostello con la tastiera senza le lettere accentate, con la connessione traballante, con il fiato sul collo di quelli che devono controllare se ci sono notizie dalla famiglia o semplicemente mandarne di sè; un'email che non farò in tempo a rileggere perchè devo correre a preparare la rotta per domani (ebbene sì: anche in città si naviga a vista).
dicevo.. tutti quelli con cui ho parlato mi hanno dato questi spunti, ma quasi tutti mi hanno detto "io non sono un viaggiatore: mi piacerebbe esserlo, ma non lo sono". sono d'accordo: nessuno di noi lo è veramente perchè nessuno di noi racchiude in sè tutti gli elementi che abbiamo elencato. a qualcuno serve una nazionalità, a qualcuno il bagno comodo, a qualcuno capita di inciampare e procurarsi dei gran lividi se non ha la torcia nel buio; a qualcuno scappa da dormire quando ci sono panorami magnifici, ad un altro capita di stizzirsi se non trova la verdura preferita, un altro beve tanto perchè è in vacanza e poi deve correre in bagno perchè non la tiene più.. altri deridono il gusto locale anzichè apprezzarne la divesità, alcuni sanno perfettamente che giorno e che ore sono e il senso del tempo non se lo scollano neppure volendo; qualcuno scatta troppe foto e non si gode l'emozione, altri si fanno prendere troppo dalle emozioni e finiscono per sentirne la mancanza una volta tornati.

ma se anche una sola delle caratteristiche elencate non ce l'avevamo prima e adesso, magari.. ecco un pochino sì.. allora siamo un po' più viaggaitori di prima, non credete?

"e lo scopo ultimo, alla fine, qual è?" mi chiedo.
be', naturalmente quello di fermarsi. (?)
voglio dire, quello di essere viaggiatori è sì un sogno, ma lo vedo anche come un gradino verso altro. verso il ..lo.. STARE. eeeeeeeeeh? cambio verbo.
l'essere? boh, probabilmente sto delirando, non sono pensieri ben formati nella mia testa.. qualcuno mi aiuta per favore? ;)

vi ricordate i famosi verbi? partire, restare, tornare.
non voglio partire mai, perchè dovrei lasciare un luogo.
restare, mai: sarebbe da impazzire, sarebbe fermare il tempo.
tornare: perchè, poi? c'è troppo ancora da vivere.
e allora? bah, meglio se smetto di scrivere e magari ci dormo su.
stavolta sì, nel mio amato futon e sotto una coltre color carta da
zucchero, calda e morbida.

in ogni caso, grazie ancora.
mi sa che non sono tornata a casa perchè ci sono sempre rimasta.

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